Greggio Usa crolla al minimo storico: Wti -90%, sotto i 2 dollari al barile Borse nervose su rischio recessione
Le Borse europee hanno chiuso così una seduta volatile dominata dallo storico “crash” del prezzo del petrolio, che ha visto il Wti collassare del 90% sotto i 2 dollari al barile, sui minimi dal dopoguerra. La recessione globale provocata dalla pandemia di coronavirus e il conseguente crollo della domanda di energia, unita alle dispute tra i Paesi produttori e alla saturazione delle riserve strategiche, ormai vicine ai limiti fisiologici, hanno infatti innescato una “tempesta perfetta” e a un’impennata della curva dei prezzi. Basti pensare che il future giugno, ormai il più rappresentantivo dato che quello per maggio scade domani, scambia sul finale di seduta a 22,77 dollari (-9%), facendo segnare la maggior differenza mai registrata tra due contratti successivi.
In chiusura male Eni, dividendo per Campari e Ferrari
A Piazza Affari oggi hanno staccato il dividendo Campari, da 0,05 euro, e Ferrari, da 1,13 euro: entrambi i titoli hanno chiuso in rosso. In ribasso a fine seduta anche Eni che risente dello scivolone del valore del petrolio. Si è salvata, invece, Saipem,
festeggiando la notizia che il consorzio Cepav 2, di cui l’azienda
detiene una partecipazione pari al 59,09%, ha ricevuto da Rete
Ferroviaria Italiana l’assegnazione di un’ulteriore tranche di risorse
finanziarie per la realizzazione del secondo lotto costruttivo della
tratta Alta Velocità/Alta Capacità Brescia Est-Verona del valore
complessivo di circa 514 milioni di euro. Ha poi ripreso la sua corsa Diasorin,
che ha chiudo in forte progresso, nell’attesa dei suoi test
sierologici: venerdì 17 aprile la società di diagnostica ha annunciato
di aver ottenuto la marcatura CE. Rialzo finale in doppia cifra per Amplifon, mentre fuori dal paniere principale Saras non ha risentito della notizia che la società non pagherà la cedola.
Andamento Piazza Affari FTSE Mib
Rebus nomine partecipate : Enav e Terna in calo
Enav
a fine seduta ha ceduto oltre il 2%: si va verso un cambiamento della
guida operativa che verrà affidata a Paolo Simioni, attuale presidente
dell’azienda dei trasporti romana Atac. La partita per le nomine dei vertici delle controllate pubbliche,
che dovrebbe definirsi probabilmente a breve con le comunicazioni
ufficiali delle liste di candidati da presentare alle prossime
assemblee, sembra arrivata a un punto fermo: oltre a Enav, a cambiare
l’amministratore delegato dovrebbero essere Terna (con l’arrivo
dell’attuale a.d. di Acea Stefano Donnarumma) e Monte dei Paschi di
Siena (con Guido Bastianini indicato unanimamente come candidato in pole
position).
Per soci EssilorLuxottica «niente dividendo»
EssilorLuxottica,
che a Parigi ha chiuso in rosso, rinuncia al dividendo. Il consiglio di
amministrazione ha deciso di non porre alcun dividendo all’approvazione
dell’Assemblea degli azionisti del 25 giugno 2020. Ha inoltre
concordato la possibilità di rivalutare nella seconda metà dell’anno
l’andamento delle attività e l’efficacia delle misure adottate per
affrontare l’epidemia di COVID-19. Se il recupero sarà sufficientemente
solido verrà proposto un dividendo eccezionale da porre in pagamento
entro la fine del 2020.
Spread chiude in forte rialzo a 242 punti
Chiusura in netto rialzo per lo spread tra
BTp e Bund. Il differenziale di rendimento tra il BTp decennale
benchmark scadenza agosto 2030 e il pari scadenza tedesco ha terminato
la seduta a 242 punti base, 13 punti in più del closing della vigilia a
229 punti. In rialzo anche il rendimento del BTp decennale benchmark,
che si è attestato a fine giornata all’1,98% dall’1,82% dell’ultimo
riferimento e ai massimi dell’ultimo mese.
Petrolio: crollo storico per il Wti, -39% ai minimi dal 1998
Non si arrestano le vendite sul prezzo del petrolio,
in un mercato sempre più caratterizzato da un eccesso di offerta a
causa della recessione globale provocata dalla pandemia di coronavirus.
Situazione complicata ulteriormente dalla saturazione delle riserve
strategiche, ormai vicine al limite fisiologico. Il future maggio sul
Wti, a poche ore dalla scadenza, perde il 38,6% a 11,2 dollari al
barile, minimo dal 22 dicembre 1998 (quando aveva toccato gli 11,12
dollari) e maggior calo intraday dal 1982. La scadenza giugno, che
registra volumi più che tripli, perde l’11,9% a 22,07 dollari.
Particolarmente rilevante è, quindi, lo “spread” tra i due contratti,
dato che il future giugno viene scambiato al doppio del prezzo rispetto a
quello con scadenza maggio. Il mercato del greggio è quindi in una
chiara situazione di “contango”, vale a dire che ai trader conviene
comprare il greggio spot e stoccarlo per poi rivenderlo a scadenza,
sfruttando l’andamento particolarmente accentuato della curva.
(Il Sole 24 Ore Radiocor )
Pages: 1 2