Wall Street, profondo rosso con lo choc petrolio. Lo spread a 270 punti, Piazza Affari perde il 3,6%

MILANO – L’umore dei mercati azionari resta nero all’indomani del crollo choc del petrolio, che è arrivato a trattare – per il contratto future sul Wti a maggio – in un clamoroso terreno di prezzo negativo. Su Piazza Affari, inoltre, si è sommato l’effetto di uno spread tra Btp e Bund tedeschi in allargamento fin sopra i 260 punti base. 

Borse europee in forte calo

I listini europei terminano la giornata in netto ribasso. Milano peggiora nettamente nel finale chiudendo in ribasso del 3,59 per cento. A Piazza Affari soffrono i titoli finanziari e petroliferi, solo Diasorin – la società coinvolta nei test per il Covid – riesce ancora a tenere botta. Male anche le altre: Francoforte chiude in rosso del 3,9%, Parigi del 3,77% e Londra del 2,99%. La borsa di Milano ha bruciato poco meno di 16,5 miliardi di capitalizzazione, scendendo a circa 486 miliardi. A livello europeo il calo di capitalizzazione è di circa 235 miliardi in una seduta.

A Wall Street il Dow Jones chiude con un – 2,8%  (a 23.018,88 punti), il Nadsaq perde il 3,48 per cento (a 8263,23 punti). Giù anche lo S&P del 3,07%.

Sotto pressione i listini orientali, già nella mattinata: da Tokyo (-1,97%) a Shanghai (-0,9%), passando per Shenzhen (-0,82%) e Hong Kong (-2,1%).

Lo spread tra Btp e Bund tedeschi si porta a fine giornata vicino alla soglia di 270 punti base, in netta crescita dai 240 dell’apertura, mentre le diplomazie europee sono al lavoro per trovare un accordo in vista del vertice di giovedì che ha sul tavolo gli strumenti comunitari per il rilancio post crisi sanitaria. Il rendimento del decennale italiano sul mercato secondario chiude al 2,2 per cento mentre il titolo trentennale arriva a superare il 3%, picco da un mese. Intanto il Tesoro ha chiuso gli ordini per i Btp a 5 e 30 anni lanciati stamattina tramite un sindacato di banche. Secondo Radiocor, la domanda complessiva ha toccato i 110 miliardi. Il che consente al Tesoro di più che ricoprire i 15 miliardi di euro di Btp Italia in scadenza il 23 aprile: l’offerta è fissata a 16 miliardi. La domanda supera i 55 miliardi per il 5 anni e 45 miliardi per il 10 anni, con uno spread di 295 punti base sul benchmark tedesco 2050.

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