Borse sfruttano balzo del petrolio: Milano chiude a +1,5% e aspetta Consiglio Ue

Il manifatturiero Usa scivola a marzo
I mercati aspettano il voto alla Camera sul nuovo piano di aiuti da 484 miliardi di dollari. Intanto l’attività nel settore manifatturiero statunitense ha continuato a perdere terreno ad aprile, ma meno di quanto atteso dagli analisti. La lettura flash dell’indice manifatturiero Pmi, redatto da Markit, è scivolata a 36,9 punti, in calo dai 48,5 punti della lettura definitiva di marzo.

Crollano i Pmi di aprile a causa del coronavirus
Anche il settore manifatturiero e dei servizi dell’Eurozona accusano il colpo dopo la diffusione del Covid-19 in Europa. Secondo i dati diffusi da Markit l’Indice Pmi manifatturiero è sceso a 33,6 dal 44,5 di marzo. In netto calo anche l’Indice Pmi per il settore dei servizi, che sempre ad aprile si è attestato 11,7 dal 26,4 di marzo. Anche l’Indice composito si segnala in calo: ad aprile si è attestato a 13,5 dal2 9,7 del mese precedente, al minimo storico.

23 aprile 2020

A Milano corre Atlantia, realizzi su Diasorin. Ko Inwit
Tra i titoli milanesi a maggiore capitalizzazione, la mossa della Bce ha naturalmente sostenuto le banche, con Mediobanca in rialzo del 6,37% e Intesa Sanpaolo del 3,45%. In evidenza Atlantia (+8,04%) grazie alle indiscrezioni che danno ormai per vicina una soluzione al braccio di ferro con il Governo sulla concessione autostradale. I realizzi hanno invece frenato Diasorin (-3,58%). Nel resto del listino, Inwit ha perso l’8,67%, avvicinando il prezzo a cui Tim e Vodafone hanno venduto ciascuna il 4,3% del capitale. In evidenza Mediaset: la partecipata tedesca Prosiebensat non distribuirà più i dividendi ma gli operatori sentono aria di aggregazione più vicina con il broadcaster bavarese.

Petrolio, le nuove tensioni Iran-Usa sostengono prezzi. Balzo Wti
Le rinnovate tensioni tra Iran e Stati Uniti spingono al rialzo il prezzo del petrolio. I timori sulla domanda mondiale a causa della crisi provocata dal Covid-19 e la saturazione dei siti di stoccaggio non sono temi risolti ma oggi appaiono eclissati dalla questione iraniana e dal fatto che alcuni Paesi produttori – il Kuwait ad esempio – hanno deciso di anticipare i tagli all’output inizialmente concordati per l’1 maggio. Teheran ha lanciato il suo primo satellite militare e ieri il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha twittato: “Ho ordinato alla marina Usa di abbattere e distruggere qualsiasi cannoniera iraniana se infastidisce le nostre navi in mare”. I contratti sul Wti superano i 18 dollari (+30%), mentre quelli col Brent quota 22,8.

Prezzo petrolio – Wti

Il consiglio europeo
L’evento del giorno è il Consiglio europeo, che però – secondo le ultime impressioni – potrebbe rivelarsi solo interlocutorio. I 27 leader europei si vedranno in videoconferenza per discutere sul Recovery Fund (il fondo per la ripresa), ma anche delle altre proposte dell’Eurogruppo. Sul tavolo ci sono molte opzioni, inclusa quella dei bond perpetui fatta dalla Spagna. Ma difficilmente oggi si farà qualche significativo passo avanti: si attende infatti la proposta formale che la Commissione presenterà il 29 aprile. Sembra invece scontata l’approvazione degli altri strumenti varati dall’Eurogruppo: il paracadute per gli Stati (Mes), quello per i lavoratori (Sure) e quello per le imprese (nuova Bei).

BTp, spread scende a 247 punti, rendimento decennale al 2,04%
In calo lo spread tra BTp e Bund che nella seduta di mercoledì 22 aprile si era spinto fino ad un massimo di 280 punti base. Sul mercato secondario Mts dei titoli di Stato, il differenziale di rendimento tra il BTp decennale benchmark scadenza agosto 2030 e il pari scadenza tedesco, ha chiuso a 247 punti base, in flessione dai 256 punti del closing della vigilia. Rientra anche il rendimento del BTp decennale benchmark che si attesta al 2,04% dal 2,14% del riferimento precedente. In questi giorni sono forti le pressioni in vista dell’aggiornamento del rating da parte di S&P Global Ratings. Venerdì 24 aprile, dopo le 22, l’agenzia di rating comunicherà la valutazione sull’Italia. Attualmente il rating è”BBB” (dunque due gradini sopra il livello spazzatura) con «outlook» negativo.

Cambi: euro poco mosso a 1,08 dollari
Sul mercato dei cambi, euro/dollaro poco mosso a 1,0827 (1,0828 ieri in chiusura). La moneta unica vale anche 116,60 yen (116,77), mentre il rapporto dollaro/yen è a 107,67 yen (107,84). In forte recupero il prezzo del petrolio, i cui corsi rimangono estremamente volatili: il future giugno sul Wti sale del 29,39% a 17,83 dollari al barile, mentre l’analoga consegna sul Brent guadagna l’11,39% a 22,69 dollari.

(Il Sole 24 Ore Radiocor)

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