Il 25 Aprile è molto, molto di più
Oggi viviamo ancora di stato di diritto, di inviolabile unicità dell’essere umano, di rappresentanza del popolo, di rifiuto della tirannia. E tutti i paesi che riconoscono questi valori camminano fianco a fianco e collaborano fra di loro: il fine ultimo è sorreggersi l’uno con l’altro perché il castello non crolli, e la tirannia non torni.
Le crisi economiche e infine la pandemia del coronavirus mettono in difficoltà questo sistema. Solo poche menti illuminate hanno detto che la crisi economica e il coronavirus sono, in definitiva, i nuovi nemici della democrazia. Nell’illusione di uscire dalla crisi economica e di scampare al virus, una parte dell’Occidente è disposta a cedere quote di libertà in cambio della sua sicurezza. Come abbiamo già scritto, settantacinque anni fa c’era chi rischiava la vita per la libertà, oggi c’è chi rischia la libertà per la vita. In questo strano 25 Aprile negato alle piazze, al contatto fisico, all’abbraccio concreto e troppo spesso facilone, siamo ancora qui e sempre di più a combattere la stessa identica battaglia: per la democrazia
L’HUFFPOST
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