Coronavirus, il nuovo decreto del 26 aprile: ecco il calendario di quello che si potrà fare nella “fase 2”
di Monica Guerzoni e Fiorenza Sarzanini
L’Italia riparte, riaccende le luci e i motori delle aziende.Giuseppe Conte in diretta tv annunciale linee guida della fase 2. Con un avvertimento forte e chiaro: «Non è un libera tutti. Non sono consentiti party privati e ritrovi di famiglia, lo dico ai giovani e agli adulti». E quando si va a trovare i familiari «bisogna mantenere la distanza». Le aspettative di pieno ritorno alla normalità sono andate deluse. Il piano del governo «per convivere con il virus» è riaprire gradualmente, in modo da tenere sotto controllo la curva dei contagi e scongiurare che le terapie intensive possano tornare sotto pressione. «Per non ammalarsi» il premier spiega che è stata inserita nel Dpcm «una regola più stringente» per chi ha sintomi e febbre a 37,5: «Rimanere a casa, evitare contatti e avvertire il medico».
Il calendario illustrato dal presidente del Consiglio dopo le ultime, frenetiche riunioni con la cabina di regia e i capi delegazione, prevede che già da questa settimana ripartano le aziende strategiche, industriali e produttive, che esportano all’estero e rischiano di perdere altre quote di mercato e alcuni cantieri. Dal 4 maggio si rimettono invece in moto buona parte delle imprese, dalla manifattura alle costruzioni e anche il commercio all’ingrosso relativo a queste filiere e i cantieri privati. In tutte le riunioni il presidente del Consiglio ha raccomandato il rispetto rigoroso dei protocolli di sicurezza. Ma per la vita sociale bisognerà ancora attendere. In assenza del vaccino abbandonare le regole del distanziamento «è impossibile e sarebbe anche molto pericoloso». La svolta del 4 maggio non sarà dunque un ritorno alla vita di prima, ma un allentamento progressivo delle restrizioni. E dunque ci si potrà spostare all’interno della propria regione di residenza, si potrà anche andare al mare o in montagna ma da soli ed esclusivamente per fare attività motoria. E sarà sempre consentito «il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza». Ma gli incontri tra persone dovranno essere limitati ai «familiari stretti». Perché rimane in vigore il «divieto di assembramento».
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