Coronavirus Milano:, filtro in metrò, percorsi sicuri. Viaggerà il 25% dei passeggeri
La grande rivoluzione invece riguarderà l’architettura dei movimenti interni alle stazioni: la logica è quella di differenziare ingressi e uscite. Per cui, chi entra avrà un percorso separato da chi esce. Un tracciato delimitato da segnaletica a terra. Cerchi rossi stampati a un metro di distanza l’uno dall’altro con la scritta «Stai qui—Stand here», per garantire il distanziamento sia alle fermate che all’interno dei mezzi. I marker sono già comparsi alle fermate degli autobus in alcune piazze importanti della città e verranno poi posizionati un po’ dappertutto, dalle banchine ai vagoni. «Tutela la tua salute e quella degli altri», sono gli avvisi che sono stati incollati sulle vetrate degli autobus. Servirà pazienza e spirito di adattamento. Per questo Atm sta investendo in un’importante campagna di comunicazione per invitare tutti alla maggior responsabilità possibile. E torna alla mente la metafora del «guardia e ladri» usata da Sala.
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Differenziare entrate e uscite sarà più complicato per i mezzi di superficie, dove il tipo di spostamento, mediamente più breve, potrebbe rendere un autogol chiedere a chi sale per poche fermate di scendere dalla parte opposta. Ma è proprio in questi casi che la gente potrebbe maturare una lezione pratica: quella di considerare il mezzo pubblico una soluzione da adottare solo in casi di vera necessità. Una rivoluzione copernicana: se hai delle alternative devi scegliere quelle, compresa la macchina, che fino a qualche settimana fa si faceva di tutto per lasciare parcheggiata. «Se la ripartenza di Milano dovesse dipendere da biciclette e monopattini, ci sarebbe davvero molto da preoccuparsi», ha commentato ieri Geronimo La Russa, presidente di Aci Milano, immaginandosi già un futuro su quattro ruote.
Sala sa che i prossimi mesi avranno bisogno di molta partecipazione. Che conteranno più razionalità e senso civico che bandiere politiche. «Anche l’idea di sviluppare piste ciclabili non è una scelta ideologica — aggiunge il sindaco —. Avremo bisogno di arricchire la nostra strategia con i contributi della gente: una signora ha commentato un mio post scrivendo «rimetteteci in libertà con idee intelligenti”: quelle le hanno tutti quindi in questa fase è importante l’ascolto». Il futuro potrebbe (e dovrebbe) essere più tecnologico, con l’aiuto di un app a cui si sta lavorando. Calcolatrice alla mano se Atm ha perso circa il 92% del milione e 300 mila persone che ogni giorno usavano la metropolitana significa che in lockdown si muovono circa 100 mila persone.
Uno studio di Inail stima che con l’inizio della «Fase 2» potrebbero aggiungersene 26.400 e che le due fasce di picco da gestire saranno quella tra le 7.29 e le 10,44 del mattino e quella tra le 18,03 e le 21,38 in serata. Il sistema reggerà senza sbattere sugli ingorghi se la gente si allenerà al cambiamento, imparando l’approccio paziente alla nuova routine. Quello che per fare un esempio si è interiorizzato mettendosi in fila davanti ai supermercati. Usando questa fase estiva come test, per essere pronti a settembre quando, con la probabile riapertura delle scuole, la città dovrà cambiare marcia.
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