Coronavirus in Italia: al Centrosud pochi i nuovi positivi
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Conte e le proteste: “Non si può fare di più”. In chiesa il 10 maggio
di TOMMASO CIRIACO
Lopalco: “Su messe bisogna essere molto cauti”
Ma sulla possibilità di partecipare alle celebrazioni è molto cauto l’epidemiologo Pier Luigi Lopalco, che in collegamento con ‘Agorà’ su Rai3 ha detto: “Le chiese sono frequentate soprattutto da persone anziane che sono quelle che dobbiamo proteggere. Bisogna essere molto cauti e studiare bene la situazione… Se si tratta di entrare in una chiesa affollata, partecipare al rito religioso e poi tornare a casa è come andare allo stadio. Se si pensa ad una riapertura delle chiese in cui entrano 10 persone, si siedono molto distanti e si ragiona sul rito religioso che presenta alcun passaggi, penso all’eucarestia… Come si fa in sicurezza?”.
Il rientro degli italiani bloccati all’estero
Intanto procede senza sosta il lavoro del governo e la Farnesina per rimpatriare gli italiani rimasti bloccati dalla pandemia del coronavirus. Oltre 70mila sono tornati in Italia dall’inizio della crisi, rende noto un comunicato del sottosegretario Ricardo Merlo, sottolineando che è impossibile sapere con certezza quanti ancora siano costretti a restare nei paesi che li ospitano al momento. La Farnesina, sulla base delle segnalazioni raccolte in rete, stima che siano tra i 5 e i 6mila gli italiani che ancora devono rientrare dall’estero.
“Continuiamo a vivere in una fase di piena emergenza legata al coronavirus, non solo in Italia ma nel mondo intero”, sottolinea il Sen. Ricardo Merlo, sottosegretario agli Esteri e presidente del MAIE – Movimento Associativo Italiani all’Estero, che spiega: “Proprio perché l’emergenza è mondiale, sono tanti i Paesi che mantengono le proprie frontiere bloccate. Questo rende assai difficile le operazioni di rimpatrio. Ciononostante – prosegue il Sottosegretario Merlo, in trincea fin dall’inizio dell’emergenza – il lavoro della Farnesina va avanti, con la fondamentale collaborazione della nostra rete diplomatico-consolare nel mondo. L’obiettivo è quello di consentire il rientro in Patria a tutti quei connazionali che desiderano farlo”. “Prosegue dunque l’organizzazione di voli speciali tesi proprio a questo fine, calcolando che circa il 90% degli italiani bloccati fuori sono già rientrati, grazie all’ottimo lavoro dell’Unità di Crisi e della nostra rete consolare nel mondo”, evidenzia l’esponente del governo italiano.
“La compagnia Blue Panorama, per esempio, ha attivato per il 6 maggio un volo commerciale da Cancun per Milano Malpensa e Roma Fiumicino. Si lavora, inoltre, per organizzare un nuovo volo da Santo Domingo, Repubblica Dominicana: si tratterebbe del quinto, da un mese circa a questa parte. Lo stesso sta avvenendo in altre zone del mondo. In Argentina, per esempio, da dove la scorsa settimana sono rientrati circa 200 connazionali con volo Alitalia e altrettanti ne rientreranno nei prossimi giorni”, spiega Merlo. “Capiamo la frustrazione e il sentimento d’impotenza che provano i nostri connazionali bloccati all’estero – aggiunge il Sottosegretario Merlo – ma siamo alle prese con un’emergenza mai vista prima e, pur non avendo bacchette magiche, vi assicuro che stiamo facendo l’impossibile per risolvere tutti i casi che ci vengono segnalati e per organizzare voli di rientro ovunque ce ne sia bisogno. Finora sono state centinaia le operazioni di rimpatrio – conclude l’esponente del governo italiano – che hanno interessato 90 Paesi del mondo”.
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