Boss scarcerati, ora al Dap c’è aria di commissariamento

Patricia Tagliaferri

È una poltrona sempre più in bilico quella di Francesco Basentini, numero uno del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, finito nella bufera dopo la scarcerazione di alcuni boss eccellenti, favorita dall’emergenza Covid.

Il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, ha chiesto al Consiglio Superiore della Magistratura di destinare al ruolo di vicecapo del Dap, Roberto Tartaglia, 38 anni, oggi consulente della commissione antimafia, dove si è occupato tra l’altro della desecretazione degli atti su Falcone e Borsellino.

Un nome forte, insomma, con una storia professionale legata a doppio filo a Palermo, il cui curriculum suona come una sorta di commissariamento di Basentini, che potrebbe essere sul punto di dimettersi dopo essere già finito nei guai a marzo per la gestione delle rivolte nelle carceri e ora più che mai nel mirino a causa delle polemiche sollevate dalle scarcerazioni e il dibattito sulla necessità di trovare un equilibrio tra l’espiazione della pena e la prevenzione del contagio nelle carceri. «L’indicazione di Tartaglia quale vice capo del Dap è un chiaro e determinato segnale di cambio di passo», dice il presidente della commissione Antimafia, Nicola Morra.

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