È Dino Petralia, da sempre toga antimafia, il nuovo capo delle carceri scelto da Bonafede
di LIANA MILELLA
En plein antimafia al vertice delle carceri. Come segnale netto contro chi addebita al governo la responsabilità di aver messo ai domiciliari dei boss. A sorpresa il Guardasigilli Alfonso Bonafede sceglie come nuovo capo Dino Petralia, una vita spesa nella lotta alle cosche e, nello stesso tempo, nell’approfondimento giuridico per garantire una giustizia giusta. La vita di Petralia va tutta in una direzione, dalla parte dello Stato contro chi ne viola le leggi. Contro la mafia, senza indulgenze di sorta, ma nel pieno rispetto della Carta e delle leggi che ne originano. Bonafede, che ormai da giorni rifletteva sul nuovo incarico, ha chiuso la partita il primo maggio.
L’annuncio di Bonafede
Il Guardasigilli ha incontrato e insediato al Dap il vicedirettore
Tartaglia. Su Petralia dice solo poche parole dopo la conference call
con il premier Giuseppe Conte: “In attesa della risposta del Csm (che
deve autorizzare il suo fuori ruolo, ndr.) posso solo dire che si tratta
di un magistrato che ha speso la sua vita per la giustizia e la lotta
alla mafia”. A Petralia arrivano anche le lodi da ex collega di Piero
Grasso che parla di “ottima scelta” e di un magistrato “serio e
competente” che, con il vice Tartaglia, “saprà affrontare con rigore e
nel rispetto dei diritti il delicato tema delle carceri”.
En plein Petralia e Tartaglia
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