App Immuni, Il Copasir vuole risentire il capo del Dis

di GIULIANO FOSCHINI

Copasir torna a occuparsi dell’applicazione di tracciamento dei contatti, che servirà per gestire la fase 2 dell’infezione da Coronavirus. Dopo aver ascoltato la ministra dell’Innovazione, Paola Pisano, il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, ha deciso di riascoltare la prossima settimana (quando tornerà anche la Pisano, che deve concludere la sua audizione) il capo del Dis, Gennaro Vecchione, già ascoltato nei giorni scorsi: le versioni dei due non combaciavano su alcuni punti. Il Governo, e il ministro Pisano in particolare, hanno scelto di far sviluppare soltanto la App Immuni e non anche quella di CovidApp, come indicato dalla commissione di esperti. La decisione – ha spiegato il ministro – è stata dovuta a motivi di tempo e di costi. Ed era stata condivisa, oltre che con il ministero della Sanità e quello dell’Interno (ciascuno per le proprie competenze), anche con il Dis di Gennaro Vecchione che avrebbe espresso la preferenza per Immuni essendo coerente con le direttive europee. Una ricostruzione che non collima con quella offerta da Vecchione proprio al Copasir. Il direttore del Dis aveva sostenuto di essere stato coinvolto dal ministero a scelta già avvenuta. E soltanto, come previsto dalla legge, per attivare il perimetro di sicurezza per renderla impermeabile a possibili attacchi di Cyber. Ecco perché il Copasir ora li riascolterà entrambi.

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