Bellanova non fa “la tappezzeria”: “Se non passa regolarizzazione, rifletto su dimissioni”
“Puntiamo – ha proseguito la ministra – a concedere un permesso di soggiorno temporaneo per sei mesi, rinnovabile per altri sei, per le aziende e le famiglie che vogliono regolarizzare. Ci sarà anche un contributo per lo Stato, anche se non bisogna esagerare: si tratta di persone sfruttate per 3 euro l’ora facendo concorrenza sleale alle imprese che rispettano le regole”.
Ma è proprio su questa formula – “permessi di soggiorno temporanei” – che si consuma la frattura con i Cinque Stelle, esplicitata stamane da Vito Crimi, capo politico del Movimento 5 Stelle, ospite di 24 Mattino su Radio 24. “Le ipotesi in campo, che prevedono la concessione di permessi di soggiorno temporanei a immigrati irregolari, non aiuta all’emersione di lavoro nero, tutt’altro. Perché se noi concediamo uno status di regolarizzazione a chi è in Italia illegalmente, consentiamo a queste persone di continuare a svolgere lavoro nero ed essere oggetto di sfruttamento”. “Massima disponibilità alla lotta al lavoro nero – aggiunge Crimi – ma non accetto che vengano dati dei permessi di soggiorno temporanei perché è lì che si insidia il lavoro nero”.
Bellanova non si è espressa sulle stime che parlano di 600mila persone interessate da un provvedimento di emersione dal lavoro nero. “Non sono in grado di dirlo, si tratta di chi può avere un contratto. Partiamo dai lavoratori nei campi, altrimenti qualcuno si dovrà assumere la responsabilità di far marcire i prodotti nei campi, e dalle badanti”, ha osservato.
L’HUFFPOST
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