Coronavirus, l’Antitrust avvia un’indagine sui prezzi di beni alimentari e disinfettanti

I maggiori aumenti si riscontrano in aree non interessate da “zone rosse” o da misure rafforzate di contenimento della mobilita’. L’Autorità, prosegue la nota, “ha ritenuto di non poter escludere che tali maggiori aumenti siano dovuti anche a fenomeni speculativi”.

Infatti, “non tutti gli aumenti osservati appaiono immediatamente riconducibili a motivazioni di ordine strutturale, come il maggior peso degli acquisti nei negozi di vicinato, la minore concorrenza tra punti vendita a causa delle limitazioni alla mobilità dei consumatori, le tensioni a livello di offerta causate dal forte aumento della domanda di alcuni beni durante il lockdown e dalle limitazioni alla produzione e ai trasporti indotte dalle misure di contenimento dell’epidemia”.

TGCOM

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