Padova, la vicina di casa del prof Crisanti che gli fa trovare la cena fuori dalla porta: «Ci ha salvati»
Il professor Crisanti in occasione della consegna del Sigillo della città di Padova
C’è chi ai medici, spaventato dal fatto che possano diffondere il virus, lascia davanti casa biglietti minatori, come è successo di recente a Milano (e prima ancora a Lucca); e c’è chi invece, fuori dall’uscio, fa trovare loro una bella cena pronta. A quest’ultima specie appartiene la «signora Cristina», la vicina di casa che il professor Andrea Crisanti — il teorico dei tamponi a tappeto e della sorveglianza attiva, che hanno «salvato» il Veneto dal coronavirus — ha citato a sorpresa l’altro giorno a Padova durante la cerimonia di consegna in suo onore del «Sigillo della città». «Un pensiero speciale lo voglio dedicare alla signora Cristina, la mia vicina di casa — aveva detto appunto l’epidemiologo, non senza una certa commozione, spiazzando sindaco e autorità —, che quando rientravo dall’ospedale spesso mi ha fatto trovare qualcosa da mangiare accanto alla porta. E devo dire cose anche molto buone…». Un gesto sottolineato con semplicità da Crisanti, che voleva ringraziare così chi lo avesse aiutato in questi giorni di grande lavoro e fatica; lui che a Padova, dove si è trasferito soltanto dallo scorso ottobre (chiamato dall’Imperial College), vive ancora da solo.
«Tornava sempre tardi»
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