Coronavirus, Fase 2: da lunedì (forse) a pranzo con amici e nelle seconde case | Scontro su balneazione e ristorazione

E in attesa dei dati relativi all’andamento della curva dei contagi a partire dal 4 maggio, giorno dell’allentamento delle misure, un per ora piccolo campanello d’allarme arriva dal bollettino quotidiano della Protezione Civile. Le terapie intensive continuano a scendere, così come il numero degli attualmente positivi, e quello delle vittime si mantiene stabile e per il quarto giorno consecutivo è sotto le duecento, ma dopo giorni in calo è tornato a salire l’incremento giornaliero dei casi totali: 1.402 contro i 744 di lunedì. E’ vero che nel totale sono compresi 419 casi riconteggiati dalla Lombardia e riferiti alle settimane precedenti. Però è anche vero che senza quelli c’è comunque un aumento di 239 casi a livello nazionale. Inoltre, la Lombardia fa segnare in incremento di 614 casi, quasi il doppio rispetto a lunedì e quasi la metà del totale italiano.

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E’ anche questo il motivo per il quale all’interno del governo si procede con la massima cautela e prudenza. La data più probabile per la fine del divieto di spostamento tra le Regioni è il 1 giugno, anche perché è evidente a tutti che senza la mobilità interregionale non potrà mai ripartire il turismo. Ma anche su questo non c’è niente di deciso tanto che il ministro per le Autonomie Francesco Boccia ha ripetuto che il governo si prendera’ almeno ancora una settimana prima di cominciare a valutare. Anche in questo caso, il monitoraggio sarà fondamentale e non è escluso che si parta con una mobilità tra regioni limitrofe o per macroaree e dopo altri 14 giorni si allarghi a tutta Italia.

L’altro fronte di confronto – e probabile scontro – sono le linee guida messe a punto dall’Inail per balneazione e ristorazione. Le associazioni delle imprese, in un incontro con il ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli le hanno definite “insostenibili” visto che ridurrebbero di un terzo i posti nei ristoranti e ancora di più sulle spiagge. E la Fiepet, l’associazione delle imprese di somministrazione Confesercenti parla di regole “del tutto inapplicabili”. Il ministro, secondo quanto si apprende, ha spiegato comunque che si tratta di un contributo tecnico e che la decisione finale spetta alla politica. Varrà quello che ci sarà scritto nel Dpcm, in sostanza. Certo è che il documento degli esperti lascia pochi margini di manovra: in spiaggia ad esempio, dovrà valere il distanziamento sociale anche per i bambini, dovranno essere chiuse le piscine e vietato ogni tipo di gioco, dovranno essere distanziati di due metri anche i lettini sul bagnasciuga. E’ la stessa distanza che dovrà esserci tra i tavoli al ristorante, a meno che non ci siano barriere di plexiglass tra l’uno e l’altro. Non proprio il massimo del piacere, per una cena tra amici.

TGCOM

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