Coronavirus, dal 18 maggio la nuova distanza: 2 metri. Le regole per Ristoranti, parrucchieri, estetisti
di Monica Guerzoni e Fiorenza Sarzanini
L’Italia fa ancora un passo fuori dall’emergenza e prova a riprendersi un altro pezzo di normalità. Salvo rinvii, stasera il presidente Giuseppe Conte parlerà al Paese in vista del nuovo provvedimento sulla fase 2 che allenta le misure restrittive. Il capo del governo ha deciso di procedere con un altro decreto della presidenza del Consiglio (Dpcm), accompagnato però da un decreto legge di un solo articolo che serve arestituire alle Regioni i poteri per riaprire le attività dopo il lockdown: a patto che i dati siano in linea con il monitoraggio del ministero della Salute. Da lunedì 18 maggio, data da ricordare, riaprono i negozi al dettaglio e i centri commerciali, alzano le saracinesche i bar, i ristoranti, i parrucchieri, i barbieri, gli estetisti e anche i mercati non alimentari. Si potrà tornare nei musei, nelle biblioteche, visitare le gallerie d’arte e i siti archeologici. E in molti casi la misura da rispettare salirà a 2 metri.
Venerdì alle 12 Conte illustrerà il decreto riaperture in consiglio dei ministri, poi farà il punto sui protocolli con i presidenti delle Regioni e i ministri Francesco Boccia e Roberto Speranza. Sul tavolo ci saranno le tabelle e i grafici del monitoraggio del rischio Sars-Cov-2, realizzato regione per regione secondo i 21 punti previsti dal decreto del ministro della Salute. Ma nonostante l’importanza di queste informazioni, non tutti i governatori hanno fatto bene i compiti a casa. Giovedì pomeriggio la Calabria, ad esempio, non aveva ancora inviato i dati, tanto che i ministri Boccia e Speranza hanno scritto ai governatori per segnalare la «criticità nella disponibilità dei dati» e sollecitarne l’invio: «Caro presidente, la completezza e la correttezza dei dati da acquisire costituiscono il presupposto indispensabile per la tenuta del sistema di valutazione del rischio». Per determinarne il livello bisogna incrociare l’eventuale trasmissione «non controllata non ingestibile di Sars-Cov-2» con gli indici di tenuta del servizio ospedaliero locale. «La acquisizione tempestiva dei dati costituisce condizione essenziale per il corretto funzionamento del sistema di rilevazione e contenimento del rischio collegato alla gestione di una nuova epidemia non controllata». Il messaggio è chiaro: le Regioni non riaprono in sicurezza.
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