Evitare il coronavirus, i consigli dell’immunologo: «Il caffè meglio all’aperto. Per spostarci usiamo la bici»
ROMA Oggi è il primo giorno della nostra nuova vita. Respiriamo libertà. Torniamo alle abitudini di sempre: un caffè macchiato, un cono con la panna, un po’ di shopping terapeutico, una sforbiciata alla chioma selvaggia, una cenetta romantica. Si torna liberi. Ma non troppo. Il professor Francesco Le Foche, responsabile del day hospital di immunoinfettivologia dell’Umberto I di Roma, ci racconta quella che potrebbe essere la nostra giornata tipo (magari un po’ meno intensa di questa).
Cominciamo da una premessa. Che succede da oggi?
«Dobbiamo
abituarci a convivere con il virus. Trovare una nuova normalità, che
non è lo status quo ante: serve più educazione civica e meno
promiscuità. Le pandemie finiscono quando c’è una coscienza sociale che
metabolizza l’idea della convivenza con il virus. E quando la società,
esausta per la riduzione della libertà, si ribella alle restrizioni ed è
pronta ad andare avanti».
Eccoci alla nostra giornata tipo. Colazione al bar: caffè al bancone?
«No,
io mi sposterei fuori a berlo. Il virus si prende soprattutto negli
ambienti chiusi. E poi è arrivato il sole, il caldo. Usciamo».
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