Coronavirus: dati positivi dai test sul vaccino negli Stati Uniti
Il farmaco sperimentale è un’immunizzazione a base di Rna che punta a stabilizzare una proteina (spike) del Covid-19. L’obiettivo è creare un meccanismo di difesa per l’organismo. Ma servirà ancora tempo per verificare questi risultati che non sono definitivi e sono stati testati solo su un campione piuttosto ristretto di persone. Fra l’altro, i dati sugli animali e sull’uomo diffusi finora dalla società non sono ancora stati pubblicati.
Coronavirus, isolati 17 anticorpi neutralizzanti
Al lavoro per il vaccino
Intanto in tutto il mondo decine di centri di ricerca lavorano per trovare uno scudo contro il virus. Secondo la rivista Nature esistono più di 70 gruppi d lavoro. Sono cinque i più importanti. Tra questi, lo studio dell’Università di Oxford e dell’Imperial College di Londrasull’uomo (in collaborazione con l’azienda di Pomezia Advent-Irbm). Il
team di ricercatori è sicuro di avere il vaccino subito dopo l’estate,
forse a settembre. Il nome del “candidato vaccino” è ChAdOx1 nCoV-19:
utilizza un “adenovirus” come vettore per un trasporto
più efficiente delle sequenze genetiche necessarie alle cellule umane
per la sintesi dell’antigene virale.
Medicina e Ricerca
“Primi vaccini pronti a dicembre”. L’annuncio dell’azienda di Pomezia che lavora con Oxford
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