Come ripartono le città: la gioia del nuovo inizio e la speranza di farcela. Così torna la comunità
Roma, Milano. Napoli, Venezia: quattro momenti della ripartenza
Non solo distanziamento tra clienti e tra tavoli. Chi può, tra bar e ristoranti, mette i tavoli all’aperto, organizza il servizio d’asporto come sperimentato in queste ultime settimane, prova a reagire a un’inevitabile contrazione delle vendite. Riaprono anche i negozi di abbigliamento, prevedendo ingressi controllati, igienizzazione dei locali, mascherine e guanti, così da garantire acquisti in sicurezza. Da Roma a Venezia, a Milano a Palermo ieri è stato il giorno di un nuovo inizio per molte attività. Alcuni hanno invece preferito attendere. In ogni caso tutti stanno cercando la strada migliore per sopravvivere in questa fase in cui l’emergenza si è attenuata ma il virus e i timori circolano ancora.
Di sicuro, il traffico di auto (preferite ai mezzi pubblici ma anche purtroppo a bici e mobilità sostenibile) è ripreso quasi ovunque. Non solo distanziamento tra clienti e tra tavoli. Chi può, tra bar e ristoranti, mette i tavoli all’aperto, organizza il servizio d’asporto come sperimentato in queste ultime settimane, prova a reagire a un’inevitabile contrazione delle vendite. Riaprono anche i negozi di abbigliamento, prevedendo ingressi controllati, igienizzazione dei locali, mascherine e guanti, così da garantire acquisti in sicurezza. Da Roma a Venezia, a Milano a Palermo ieri è stato il giorno di un nuovo inizio per molte attività. Alcuni hanno invece preferito attendere. In ogni caso tutti stanno cercando la strada migliore per sopravvivere in questa fase in cui l’emergenza si è attenuata ma il virus e i timori circolano ancora. Di sicuro, il traffico di auto (preferite ai mezzi pubblici ma anche purtroppo a bici e mobilità sostenibile) è ripreso quasi ovunque.
Roma. Il caffé storico della capitale
«Disinfettatevi» va ripetendo alle coppiette il titolare del caffé Ciampini, storico avamposto della Roma che spende, tra via del Corso e Campo Marzio, lungo la traiettoria che porta a Montecitorio, porgendo il gel a chi si avventura fra i tavolini all’aperto. C’è una ragione in più, qui, per obbedire alle disposizioni della Presidenza del consiglio dei ministri: la caserma dei carabinieri sulla piazza. È una ripresa in progress quella del centro storico romano, penalizzata da un cielo coperto e resa tiepida dalle serrande abbassate di chi, per protesta o convenienza ha deciso di non riaprire. Tornano i tavolini all’aperto ma Ciampini pesa il danno: «I nuovi orari di apertura dei negozi ci penalizzano un po’. I commessi fanno colazione a casa anziché al bar…». La ripartenza è, insomma, tutta da costruire dice Andrea Ciampini: «Sono stati mesi duri. Ci siamo salvati perché è rimasta aperta la gastronomia di via del Leoncino, è così che siamo riusciti a pagare i soldi dell’affitto».
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