Riaperture con rincaro prezzi: salgono caffè (1,30 euro), alimentari e parrucchieri. Guida ai rincari

Fase 2

Aumento dei prezzi: il decalogo di Codacons, Altroconsumo e Coldiretti per evitare i rincari

di Redazione Economia

In rialzo i prezzi dei generi alimentari

Ma il versante che forse preoccupa di più è quello alimentare. L’Istat ha già registrato nel mese di aprile un aumento medio dei prezzi del cibo del 2,8%. La città italiana dove il rincaro si è fatto sentire più forte è Caltanissetta, che nel mese scorso ha registrato un +5,7% su base annua, più del doppio rispetto alla media italiana. Nella classifica (negativa) stilata dall’Unione nazionale dei consumatori sulla base dei dati Istat, al secondo posto c’è Trieste (+5,3%), seguita da Palermo (+4,8%). Le più virtuose, invece, sono Siena, che al momento si limita a un aumento dello 0,6%, Macerata (+0,9%) e Arezzo e Pistoia (entrambe +1,4%). Al momento, mangiare costa più caro in Friuli (con un aumento dei prezzi a livello regionale dello 4,8%), in Liguria e Umbria (entrambe con +3,6%) e in Sicilia (+3,4%). Quelli che se la passano meglio sono i marchigiani: i prodotti alimentari della regione hanno avuto un rialzo “solo” del 2,1 per cento.

536 euro di stangata per le famiglie

Secondo il Codacons, alla fine, la Fase 2 si rivelerà una stangata per le famiglie di 536 euro. Secondo l’ analisi dell’ Associazione dei consumatori, infatti, sono due gli elementi che influenzeranno il caro prezzi: da una parte la prolungata chiusura delle attività, dall’altra i nuovi costi che si devono affrontare per sostenere la sanificazione (anche se il decreto Rilancio prevede un aumento del bonus sanificazione, con un credito d’ imposta del 60% fino a un massimo di 60.000 euro di spesa). A tutto questo, poi, si aggiunge che le regole del distanziamento sociale causeranno una riduzione del numero dei clienti e di conseguenza i guadagni. Per il Codacons bisogna attendersi per i prossimi giorni rincari anche nell’ abbigliamento e nel comparto ristoranti. Anche il settore turistico, i cui introiti sono stati azzerati dal lockdown, potrebbe aumentare i prezzi, sia per quanto riguarda gli alberghi che per i trasporti. L’appello di Codacons è rivolto agli esercenti e agli artigiani «affinché mantengano stabili i prezzi praticati al pubblico, e non cadano nella tentazione di applicare rincari agli utenti per rifarsi dei minori guadagni di questi mesi». Perché non è certo aumentando prezzi e tariffe che sarà possibile recuperare le perdite: «al contrario», dice il presidente Carlo Rienzi, «eventuali rincari allontaneranno gli italiani dai negozi e determineranno una contrazione dei consumi rispetto al periodo pre-Covid, con danni ingenti per tutti».

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