Orto, piante e vegetali: sulla Luna sarà così la casa progettata dalla Nasa per gli astronauti
paolo mastrolilli Pubblicato il 20 Maggio 2020
DALL’INVIATO A NEW YORK. C’è anche l’orto, con le piante esotiche e i vegetali da coltivare per usarli in cucina. Sopravvive grazie ad una struttura costruita con un composito di basalto biopolimero, che la protegge dalle escursioni termiche superiori ai cento gradi centigradi, e ferma le radiazioni consentendo solo il passaggio della luce naturale. Perché la casa di cui stiamo parlando è stata progettata per essere assemblata su Marte, e ora sta diventando il prototipo di una città completamente funzionale da realizzare sulla Luna, dove la Nasa vorrebbe trasferire i suoi astronauti su base permanente.
L’anno scorso i neolaureati della Columbia University Jeffrey Montes e Christopher Botham avevano fatto notizia, perché avevano vinto il premio da 500.000 dollari messo in palio dall’agenzia spaziale americana con la 3D-Printed Habitat Challange. In sostanza avevano progettato una casa che i robot potevano costruire sul Pianeta Rosso attraverso la tecnologia delle stampanti tridimensionali. La struttura si chiamava MARSHA, ossia Mars Habitat, e puntava a realizzare una residenza permanente per gli astronauti.
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