Orto, piante e vegetali: sulla Luna sarà così la casa progettata dalla Nasa per gli astronauti

Montes e Botham lavorano per la compagnia AI Space Factory, che nonostante il nome progetta edifici tanto per lo spazio, quanto per la Terra. Anzi, i materiali e le tecniche adottate per MARSHA sono stati riciclati per disegnare Tera, un B&B che intendono “stampare” a breve a Garrison, sulle rive del fiume Hudson a nord di New York.

Jeffrey però è rimasto fissato con le stelle, e ha rivelato alla rivista “Columbia” che sta già cercando i finanziamenti per il suo prossimo progetto, cioè una città lunare pienamente funzionale. Non una casa marziana, disegnata giusto per sfizio intellettuale, ma un vero centro per sostenere la vita sul satellite della Terra e colonizzarlo. Sulle prime potrebbe sembrare un’idea pazza, ma in fondo neanche l’abitazione da stampare in 3D sul Pianeta Rosso era un concetto esattamente normale.

La Nasa però sta considerando davvero di tornare sulla Luna, e stabilirci una presenza permanente, da usare poi proprio come base per una eventuale missione su Marte. Montes intanto si prepara, per essere pronto quando sarà il tempo di costruire la sua città: «Ci sono già abbastanza persone – ha detto – che dedicano le loro carriere ai problemi del presente. Io ho scoperto di essere più utile e impegnato quando penso al futuro. E non è il futuro lontano. Io credo che sia la prossima fermata».     

LA STAMPA

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