Recovery fund, l’idea di un fisco comune per finanziare il patto tra Merkel e Macron

di Federico Fubini

Recovery fund, l'idea di un fisco comune per finanziare il patto  tra Merkel e Macron

L’ultimo vertice franco-tedesco passato alla storia europea era stato una passeggiata lungo una spiaggia della Normandia, a Deauville, nell’ottobre del 2010. Quel pomeriggio Angela Merkel convinse l’inquilino dell’Eliseo di allora, Nicolas Sarkozy, a una linea comune sulla crisi partita dalla Grecia. Era un approccio antitetico a quello sul quale Berlino e Parigi si sono accordati lunedì.

A Deauville la cancelliera pensava che la soluzione fosse imporre un default e sospendere i diritti di voto nel Consiglio dell’Unione europea dei governi più in difficoltà nel finanziarsi.

Sono passati quasi dieci anni, la cancelliera tedesca è la stessa, la sua direzione di marcia è opposta. Lunedì con il presidente francese di oggi, Emmanuel Macron, ha proposto un’emissione di bond comuni da 500 miliardi di euro. La Commissione Ue si indebiterebbe sui mercati per distribuire ai Paesi più colpiti da Covid-19 risorse da spendere in investimenti nell’ambiente, nel digitale e in altri settori strategici.

Si avverte la parabola di una leader ormai preoccupata più di conquistare una pagina nei libri di Storia che un’altra vittoria elettorale. Si intravede anche la nuova insicurezza tedesca: entrata in questa crisi già sull’orlo di una recessione, la Germania sa di non poterne uscire a colpi di export verso Paesi lontani in questo mondo divenuto più ostile. A Berlino è ormai evidente la scelta strategica di compattare lo europeo, evitando al massimo le tensioni. I paletti posti dalla Corte costituzionale di Karlsruhe alla Banca centrale europea hanno accelerato tutto, convincendo Merkel che tocca a lei assumersi più responsabilità finanziarie per stabilizzare l’area euro. La minaccia delle agenzie di rating che inizia a lambire anche la Francia ha fatto il resto. Rimane da capire come avverrà la messa in musica e come essa intersechi la traiettoria del Paese più importante da salvare, l’Italia.

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