Eparina e plasma, c’è la cura anti Covid
di SILVIO GARATTINI
Roma, 21 maggio 2020 – L’improvvisa comparsa del Sars-Cov-2 e la sua rapida diffusione hanno trovato tutti spiazzati rispetto ai trattamenti da utilizzare per curare il complesso di sintomi che compare in una relativamente piccola percentuale dei soggetti infettati. A parte l’impiego dell’ossigeno in varie forme e con diverse apparecchiature, giustificato dalla fame d’aria che caratterizza alcuni soggetti infetti, si è assistito all’impiego di un gran numero di farmaci sulla base di ipotesi generate dal buon senso, ma prive di quella base di evidenza scientifica che può essere dimostrata – salvo effetti miracolosi – solo da studi clinici controllati.
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Che cosa si può dire oggi rispetto ai trattamenti in atto? Anzitutto rimane l’indicazione di trattare gli attacchi febbrili con paracetamolo. I dati esistenti, inoltre, non indicano, come si era temuto, di evitare l’impiego di alcuni farmaci anti-ipertensivi – ACE inibitori e sartani – per una eventuale facilitazione dell’ingresso del virus nelle cellule. Non ha alcun effetto preventivo o curativo la somministrazione di vitamine, da sole o associate, come pure l’impiego di integratori alimentari.
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