App Immuni, Apple e Google aggiornano i loro sistemi per il tracciamento contagi

La componente fondamentale di questa tecnologia è la notifica di esposizione al contagio che sarà “volontaria, anonima e rispettosa della privacy”. E userà il bluetooth a basso impatto sulla batteria dello smartphone: una soluzione che consentirà lo scambio di chiavi digitali tra i dispositivi, (quindi in anonimato) che sono venuti in contatto a distanza ravvicinata e per un certo lasso di tempo. Gli utenti dovranno scegliere esplicitamente se attivare le notifiche di esposizione al contagio, così come sarà volontario l’inserimento di una diagnosi positiva. 

Punto fondamentale quello della privacy: le identità degli utenti non saranno note a nessuno, la corrispondenza delle notifiche di esposizione verrà eseguita solo sul dispositivo. Infine, la tecnologia è stata consegnata da Apple e Google esclusivamente alle autorità sanitarie pubbliche ufficiali, sarà disattivata su base regionale quando non più necessaria. In Italia, come spiegato dal governo, cesserà entro il 31 dicembre 2020. 

“L’app aiuta nell’individuazione dei contatti degli asintomatici, ma il lavoro pratico, quello lo devono fare le persone, non lo fa l’app”, spiega il direttore della Scuola internazionale di Studi superiori avanzati (Sissa), Stefano Ruffo

QN.NET

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