Il discorso di Conte alla Camera e al Senato sulla Fase 2, in diretta. Bagarre dopo le parole di Ricciardi
Ore 14.38 – Bagarre in aula: «Vada a ridere a Villa Borghese»
Nuova
bagarre in aula mentre parla Salvini. «Non c’è nulla da ridere» dice il
leader leghista durante un duro scontro con alcuni senatori della
maggioranza. «Qui c’è gente che ride. Lei – ha detto a una senatrice –
prima di ridere porti rispetto a chi sta a casa. Lei se ha tanto da
ridere vada al bar, vada a Villa Borghese per rispetto degli italiani».E
poi ancora: «Non rida, porti rispetto per chi a casa non ha una lira,
non è pagato per ridere. Chiedo rispetto della maggioranza non per me ma
per i 30mila morti e per chi non ha i soldi per vivere…». E poi: «Non
mi stupisce che chi ha ironizzato sulla sanità lombarda continui a
ridere…» dice Salvini riferendosi all’intervento di Ricciardi alla
Camera.
Ore 14.33 – Salvini: «Il modello Svizzera»
Interviene in aula il leader della Lega Matteo Salvini e
propone al premier Conte di seguire il «modello Svizzera». « Ci sono
milioni di italiani che aspettano ancora la cassa integrazione. In
Svizzera hanno già erogato 40 miliardi di franchi sui conti correnti
delle aziende, hanno evaso 124 mila domande ed è bastato compilare un
foglio. Non ci si può affidare al buon cuore delle banche». Secondo
Salvini, c’è bisogno di meno burocrazia e, aggiunge, «non possiamo
essere un Paese in ostaggio della Cgil. Le aziende vogliono solo lavoro,
lavoro, lavoro».
Ore 14.10 – Lega: «Ricciardi Sciacallo»
«C’è
chi fa politica e chi lo sciacallo. Ricciardi appartiene alla seconda
categoria». I deputati lombardi della Lega in una nota, rispondono al
deputato Cinque Stelle: «Infangare una Regione, le sue vittime, le
famiglie che hanno sofferto e tutti i medici e gli operatori che hanno
combattuto in prima linea il virus, solamente per difendere il proprio
orticello e coprire le nefandezze di questo governo, è da sciacalli»,
ribadiscono. «L’unico modo per difendere l’indifendibile governo Conte
trovato da Ricciardi è stato attaccare in maniera vigliacca e
disinformata una Regione da sempre riconosciuta da tutti un modello in
ambito sanitario».
Ore 13.23 – La tosse di Conte: «Ho delle difficoltà»
Al Senato il premier Conte ha un attacco di tosse mentre
fa il suo intervento senza mascherina in un’aula piena e si dimentica
di coprirsi la bocca con il gomito com raccomandato. Immediata scatta la
protesta dei senatori di opposizione. «La mascherina, la mascherina!»si
sente dai banchi del centrodestra mentre dalla maggioranza si leva un
applauso. La presidente Elisabetta Alberti Casellati
zittisce tutti: «Sono io che devo tenere l’Aula e basta. D’acccordo?».
Conte beve un bicchiere d’acqua e prova di nuovo a parlare, ma qualche
attimo dopo ha ancora un attacco di tosse. Stavolta è accorto nel
coprirsi la bocca con il gomito e non con la mano. E si scusa: «Vado
verso le conclusioni perché effettivamente ho delle difficoltà…. ».
Ore 13.12 – Salvini: i Cinque Stelle si devono sciacquare la bocca
«I Cinque Stelle si devono sciacquare la bocca prima di parlare della sanità lombarda…».Matteo Salvini, commenta così le parole di Ricciardi (M5S) contro la sanità lombarda. «Alle infamie dei grillini contro i cittadini e i medici lombardi –
aggiunge Matteo Salvini – risponde il dottor De Donno, primario
dell’ospedale di Mantova: abbiamo fatto e stiamo facendo tutto il
possibile, lasciateci lavorare in pace, smettetela di attaccare e
rispettateci. E nel 2019 oltre 130.000 cittadini italiani, da tutto il
resto d’Italia – sottolinea il segretario della Lega – hanno scelto gli
ospedali lombardi per visite, esami e operazioni».
Ore 13.00 – Conte : opinioni di Ricciardi, non me le ha anticipate
Rispondendo
alle domande dei cronisti sulle polemiche relative alla sanità lombarda
espresse nel suo intervento da Ricciardi (M5S) , Conte spiega: «Al
contrario di quanto strumentalmente dichiarato, chiaramente non è che un
parlamentare condivide anticipatamente con il presidente del Consiglio
il suo intervento»r. «Sono opinioni espresse da lui; siccome è stato
suggerito, da un intervento credo di Giorgia Meloni, che avessi
condiviso o aizzato» questo intervento, sottolinea Conte, «non mi è
stato anticipato».
Ore 12.50 – Fine del dibattito alla Camera
(A. T.) Il Parlamento
torna a riprendere il suo spazio istituzionale, sottratto
inevitabilmente nel picco dell’emergenza coronavirus. Il presidente del
Consiglio Giuseppe Conte
riferisce in Aula con un’informativa urgente sulle misure per il
rilancio, ma si accende subito uno scontro tra la maggioranza e
l’opposizione, con il presidente Roberto Fico
che è costretto a interrompere la seduta. Conte fa il punto delle
misure messe in campo, non nasconde le difficoltà e i ritardi, ammette che «la burocrazia ha ritardato l’efficacia dei provvedimenti» e attacca le banche «che possono e devono fare di più». Invita gli italiani a «fare vacanze in Italia»,
spiega che «non è ancora tempo di movide e party» e rilancia nel
dettaglio le misure per «trasformare l’emergenza in un’opportunità».
Nel
farlo, la mossa politica più rilevante non è tanto l’apertura alle
opposizioni, che resta un gesto formale, quanto la mano tesa verso Matteo Renzi. Il leader di Italia Viva ha rinunciato ieri a usare i suoi senatori per sfiduciare il ministro Alfonso Bonafede,
come aveva minacciato di fare. Ed evidentemente la trattativa con
Palazzo Chigi ha portato i suoi frutti. Perché Conte apre a Matteo
Renzi, accogliendo apertamente le sue proposte sullo «sblocca cantieri»:
«Stiamo lavorando a un nuovo decreto legge sulla semplificazione
burocratica, per dare all’Italia uno choc economico senza precedenti, in
particolare sulle infrastrutture. L’Italia non può più attendere. Se
non riusciremo neanche in questa emergenza, dubito che sarà possibile
farlo in futuro. Occorre attivare le opere pubbliche che alcune forze
hanno già enunciato in alcuni articolati che troveranno spazio nel
decreto legge».
Maria Elena Boschi,
capogruppo di Iv, apprezza le aperture di Conte, anche sulla fine
dell’uso ripetuto dei dpcm e il ritorno ai decreti legge, che consentono
un maggiore coinvolgimento del governo e del Parlamento.
In
Aula, però, si accende un altro fronte che rischia di essere esplosivo
nei prossimi mesi, ed è quello del rapporto tra Stato e Regioni. Il
deputato Riccardo Ricciardi del
Movimento 5 Stelle fa un intervento durissimo, nel quale lancia un
j’accuse verso la gestione lombarda dell’emergenza, chiamando in causa
la giunta leghista di Attilio Fontana.
L’opposizione reagisce con veemenza. Un leghista rompe un microfono
dello scanno parlamentare con un pugno. In diversi scendono e si
dirigono verso Ricciardi. La bagarre e il rischio di scontri fisici
consigliano al presidente Fico la sospensione della seduta. La Meloni attacca
Conte: «Ricciardi non avrebbe fatto quell’intervento se non fosse stato
concordato con lei. È la vostra strategia: lei che vola alto, il
collega Di Maio che chiama al dialogo e il suo partito che provoca e
insulta». Fuori dall’Aula, il ministro Roberto Speranza dà ragione a un infuriato Giancarlo Giorgetti.
Del resto la linea del titolare della Salute è sempre stata quella di
evitare polemiche, con una conduzione sobria e pragmatica del ministero.
Ma inevitabilmente, scemata l’emergenza, le questioni dovranno essere
affrontate. E la prima è quella del rapporto con le Regioni, su cui
Conte aveva spiegato che occorre «una registrata». Si deve capire se i
presidenti delle Regioni non abbiano esagerato nell’uso dei loro poteri,
fino quasi a configurare uno Stato federale, o se al contrario si debba
lasciare spazio a una maggiore autonomia dallo Stato centrale.
Ore 12.15 – Gebhard (misto): «Non c’è una strategia chiara sulle famiglie»
L’intevento di Renate Gebhard, minoranze linguistiche, è critico: «Non
c’è una strategia chiara per le famiglie, che tuteli i bambini. La
pazienza delle madri e delle donne lavoratrici è finita».
Ore 12.10 – Lupi (Fi): si tolgano lacci e lacciuoli
Anche
Maurizio Lupi, di Forza Italia, richiamando la «leale collaborazione»
accennata dal premier, chiede a Conte di intervenire sulle parole di Ricciardi.
Poi chiede che non ci sia «più Stato», ma che si tolgano «lacci e
lacciuoli». Attacca i 500 euro del bonus vacanza. E conclude: «In questo
decreto ci sono mille piccole proposte, ma manca un’idea. Sulle idee e
sui progetti, ci siamo».
Ore 12.05 – Fornaro: bene semplificazioni, ma no a un liberi tutti
Fornaro si dice «molto preoccupato per la ripresa dell’anno
scolastico»: «Non è un rilievo alla ministra, che non deve però essere
lasciata da sola». Poi un riferimento implicito ai renziani: «Non siamo
abituati a ultimatum e penultimatum: bene il decreto semplificazione, ma
non accetteremo mai un decreto che sia un liberi tutti, né che si
riportino indietro le lancette sui diritti dei lavoratori e
dell’ambiente. Si può e si deve semplificare ma in un quadro di tutele».
Ore 12.02 – Fornaro: «Il reddito di emergenza così com’è non ci convince»
Fornaro ha qualche rilievo da porre sulle misure, a nome di Leu: «Non siamo del tutto convinti del reddito di emergenza.
Rischiamo di lasciare ancora troppe persone fragili abbandonati. In un
confronto sereno, spero, con la maggioranza e con tutto il Parlamento
dobbiamo intervenire». Poi ricorda che «i ritardi del sistema bancario
persistono»
Ore 11.54 Boschi a Meloni: inaccettabile deridere le lacrime della Bellanova
Boschi attacca la Meloni sulle parole per la regolarizzazione dei
migranti: «Che lei da donna a donna attaccasse la ministra Bellanova
sulle lacrime proprio non me lo sarei aspettato. Quando avrà fatto le
tre di notte come la ministra per salvare le crisi occupazionali, allora
potrà parlare. Rispetto le sue idee, ma lei deve rispettare la storia
personale e politica. Le ricordo che da bracciante e da sindacalista ha
speso una viita al fianco degli ultimi. Non merita di essere derisa». Urla contro la Boschi: «Stai zitta».
Ore 11.51 Boschi: grazie a Conte per le parole sui cantieri
Boschi ricorda i dati economici drammatici, «l’ecatombe di posti di
lavoro che ci sarà se non interveniamo. Il decreto legge da 55 miliardi è
un primo passo. Rivendichiamo il taglio dell’Irap. Ma ci sta a cuore
soprattutto un piano choc per far ripartire i cantieri». Altro segnale a
Conte: «Apprezziamo l’impegno che ha preso qui in quest’Aula. Noi ci
siamo, accanto a lei e ai suoi ministri. Serve un grande business plan
per il Paese».
Ore 11.49 Boschi: bene il cambio di rotta del governo sui dpcm
Segnali di pace con Matteo Renzi. Parla Maria Elena Boschi,
capogruppo di Italia Viva, che ringrazia subito il presidente Conte per
«aver cambiato linea sui dpcm: non abbiamo mai dubitato del suo
rispetto la Costituzione, ma nel chiedere un ruolo centrale del
Parlamento, abbiamo posto una questione istituzionale. La sua presenza è
un segnale di cambiamento di rotta. Apprezziamo che abbia fatto tesoro
delle critiche del professor Cassese (sul Corriere, ndr) e che sia passato dai dpcm ai decreti legge».
Ore 11.45-Meloni: «Vergognosa la sanatoria, rilanciate gli scafisti»
Meloni attacca sugli immigrati: «Vergognosa la sanatoria e
ancora più vergognosa non chiamarla per nome. Voi non rilanciate
l’agricoltura, voi rilanciate il settore degli scafisti, che da domani
ricomincerà a fare più soldi di ieri. Sì, viene da piangere anche a me»,
dice, ricordando le lacrime della Bellanova.
Ore 11.40 -Meloni: il monopattino per voi conta più dei disabili
Meloni
prova a ridicolizzare il «bonus monopattino»: «Avete messo 120 milioni
di euro mentre sul bando per la disabilità avete messo 50 milioni e
sulle scuole paritarie 150 milioni. Considerate il monopattino più
importante dei disabili. Il monopattino serve per decongestionare i
mezzi pubblici? Ma la smettete di parlare con gente che lavora in piazza
di Spagna? Spiegatelo a chi sta fuori dal raccordo, a chi vive
nell’hinterland. Sono scelte surreali».
Ore 11.38 – Meloni: nel decreto prebende e marchette
Meloni
(Fdi) attacca il decreto Rilancio e il governo: «Non avete credibilità.
Il vostro decreto rilancio è di 500 pagine di cavilli e rimandi alle
norme. Se si volesse davvero rilanciare l’Italia sarebbe semplificare.
Avete fatto scrivere una pagina per uno ai membri delle vostre task
force? Servono 269 articoli? No, servono per infilarci la spartizione
del potere, le prebende e le marchette».
Ore 11.37 – Meloni a Conte: smentisca la strategia dell’insulto
Interviene
Giorgia Meloni di Forza Italia, che si rivolge subito a Conte: «Penso
che sia perfettamente consapevole che le parole di Ricciardi siano
sbagliate. Ma lei non si alzerà, perché è il suo partito. Non avrebbe
fatto quell’intervento, se non fosse stato concordato con lei. È la
strategia: lei che vola alto, il collega Di Maio che chiama al dialogo e
il suo partito che provoca e insulta. Invece di fare dei gesti,
presidente, lei può smentirmi e prendere le distanze. Temo non accadrà».
Ore 11.30 – Giorgetti a Speranza: «Qui finisce male, mettete in riga M5S»
L’agenzia Dire racconta di uno sfogo di Giancarlo Giorgetti, che in
Transatlantico incontra il ministro della salute Roberto Speranza: «Tira
male, io ve lo dico: qui finisce male. Qualcuno deve metterli in riga
perché una roba del genere è inconcepibile, coi morti che ci sono
stati». Replica di Speranza: «Hai ragione. Che ti devo dire? Hai
ragione». (Qui il retroscena di Monica Guerzoni)
Ore 11.25 – Fiano: «Nessun lockdown della democrazia»
Fiano
ringrazia il governo e Conte, ma aggiunge: «Riaffermiamo la prevalenza
parlamentare, consci dell’emergenza. Una fase eccezionale non deve
intaccare l’equilibrio costituzionale. Nessun lockdown della democrazia,
nessuno scivolamento verso i pieni poteri, come quello chiesto dalla
Lega». Fiano attacca Molinari: «Non abbiamo paura di nessuna commissione
d’inchiesta che riguarda il governo e ogni Regione. Se questo è il
terreno dell’impegno comune, allora la Lega non ostacoli la nomina del
presidente della Commissione di indagine lombarda, che spetta
all’opposizione».
Ore 11.22 – Fiano a Lega e Fdi: «Non vi appropriate del 2 giugno»
Emanuele
Fiano, del Pd, risponde a Ricciardi e Gelmini: «Rispettiamo ogni
cittadino e lavoratore, ogni lutto di ogni parte del Paese. Rispettiamo
l’opposizione ma non smetteremo di dirvi la verità». Poi attacca le
manifestazioni del 2 giugno di Lega e Fdi: «Vi volete appropriare del 2
giugno per manifestazioni di parte, per la prima volta in questo Paese».
Ore 11.12 – Gelmini: state ammazzando le imprese, torniamo in piazza
Gelmini attacca e conclude: «Presidente, come ha fatto a promettere che
i soldi arriveranno in 24 ore? Ci basterebbero anche 15 giorni. Avete
promesso 400 miliardi in crediti garantiti: solo l’uno per cento è
andato a buon fine. Voi così le ammazzate le imprese. Noi combatteremo
con gli italiani, in Parlamento e nelle piazze. Con distanziamento
sociale ma soprattutto politico da questo governo».
Ore 11.10 – Gelmini: Berlusconi ha fatto il tifo per l’Italia
Gelmini
attacca: «Il Paese è stremato. Sta esplodendo una rabbia sociale che è
vostra responsabilità. C’è profonda amarezza per le task force, la
burocrazia, le lingue guida arrivate domenica per lunedì, i soldi non
arrivati alle famiglie». La Gelmini accenna al coinvolgimento
dell’opposizione: «Berlusconi, che è uno statista, ha fatto il tifo per
l’Italia e ha lavorato per colmare i ritardi. Ma le nostre idee sono
state bocciate. Vi chiediamo che le risorse non siano solo un
risarcimento del danno: serve un progetto di rinascita, un’idea di Paese
che non c’è nei vostri provvedimenti». Poi chiede un coinvolgimento del
Parlamento: «Se è ancora la casa degli italiani, se quest’Aula ha
ancora un senso per le istituzioni, abbiamo il diritto di modificare i
vostri errori». Infine attacca la «maxisanatoria degli immigrati
irregolari» e chiede una «pace fiscale», cancellando l’Irap.
Ore 11.08 – Gelmini (Fi): Conte si dissoci da Ricciardi
Interviene
Mariastella Gelmini (Forza Italia): «Le parole di Ricciardi sono di una
gravità assoluta. È un intervento che non è rispettoso di chi ha
combattuto in prima linea, non della Regione Lombardia, ma dei
cittadini». Poi si rivolge a Conte: «Si alzi e pronunci parole di
distinguo verso un rappresentante del suo partito. Solo così rispetterà
gli italiani e preserverà l’Italia da uno scontro tra Stato e Regioni di
cui non abbiamo bisogno. Lei non è premier dei 5 Stelle, se vuole
continuare a essere presidente del Consiglio del Paese non può
deluderci. Non sono accettabili parole da querela senza che nulla
accada».
Ore 11.05 – Molinari cita Casaleggio e la Rivoluzione francese
Molinari cita il video «Gaia» di Casaleggio:
«Vi do una notizia cari colleghi dei 5 Stelle, esiste già un sistema
dove chi lavora ce la può fare e non è grazie a Internet o ipotetici
superamenti di partiti e religioni, ma grazie a quei valori sanciti
dalla Costituzione e nati dalla Rivoluzione francese. Se qualcuno pensa
che il nuovo modello è quello cinese, noi saremo qui a contrastarvi».
Ore 11 – Molinari (Lega): rispetto per le lacrime della Bellanova
Molinari non infierisce contro il ministro Teresa Bellanova, che ha voluto la regolarizzazione: «Ho rispetto per le lacrime della Bellanova,
sono sincere. Ma è sbagliato lo strumento con il quale vuole fare la
battaglia per cui ha combattuto tutta la vita. Non è dandola vinta a
scafisti e caporalato che contrasta il lavoro nero. Le associaziooni
agricole non chiedono regolarizzazione, ma voucher».
Ore 10.50 – Molinari (Lega): «Non si specula sui morti della Lombardia»
È il turno del leghista Riccardo Molinari,
che replica a Ricciardi: «Abbiamo assistito a uno dei momenti più bassi
della storia repubblicana. Non si può speculare sui morti della
Lombardia per difendere un governo incapace». Molinari attacca il
governo, «che aveva un documento che avvisava della pandemia in arrivo e
non ha avvisato le Regioni». Molinari annuncia una commissione
parlamentare. Poi dice che si è passata una settimana a «discutere su
come salvare il soldato Bonafede» (anche se, a onor del vero, una delle
due mozioni di sfiducia era proprio della Lega): «Il decreto rilancio,
che passa perché noi abbiamo votato lo scostamento di bilancio, non ha
una visione. Bene la cassa integrazione, ma anche lì siete riusciti a
fare casino. Il resto è a dir poco un disastro». Poi rispolvera la flat
tax: «Se è troppo complesso farla ora, almeno tagliate le tasse alle
partite Iva e ai ceti produttivi». Poi la Fiat: «Ridicolo. Vi accorgete
che le multinazionali hanno spostato la sede fuori dall’Italia.
Buongiorno compagni, è successo con i vostri governi. Ma pensare di non
dare un prestito a un’azienda che dà tanta occupazione in Italia è pura
follia».
Ore 10.49 – Ricciardi, il barista sotto casa e la cultura
Dopo
venti minuti di paura, la seduta riprende e Ricciardi conclude il suo
intervento: «Questo governo ha stanziato 80 miliardi con le proprie
forze e ha articolato una proposta senza precedenti. L’Europa non può
permettersi di andare a due velocità. Chi pensa di essere avanti sarà
stritolato. Nessuno si illuda di salvarsi. Noi tutti non dobbiamo
ragionare con gli stessi schemi di prima». Allusione ai no ideologici
del Movimento sul Mes? Ricciardi parla di un barista sotto casa: «Con la
cassa integrazione tiro avanti qualche mese, poi? Se fate tutti lo
smart working chi verrà a prendersi un caffè da me?». Poi chiude il suo
intervento: «Giocherà un ruolo fondamentale il settore della cultura:
raccontandoci ci si può ritrovare. Sostenere il cinema, la musica le
arti è fondamentale. Quando si chiude un teatro, si chiude l’abitudine
di andare a teatro». Sul tema, Conte aveva fatto solo un rapidissimo
accenno.(Qui il Dataroom di Renato Franco e Milena Gabanelli dedicato al tema, e qui l’intervista a Vasco Rossi, sempre su questo punto)
Ore 10.41 – Fico prova a riprendere la seduta
Riprende la seduta con il presidente Roberto Fico
che invita a «non creare assembramenti anche per rispetto del personale
che lavora in Aula». Risuona l’usuale frase, formula di rito ripetuta
all’infinito: «Colleghi, colleghi…». Poi un invito-appello: «Vogliamo
provare a ricominciare?». Ma per ora, nulla di fatto.
Ore 10.20 – Ricciardi attacca il modello Lombardia, Fico sospende la seduta
Comincia il dibattito. Apertura a effetto per Riccardo Ricciardi,
M5S: «Signor presidente, lei ha sbagliato tutto fin dall’inizio. Doveva
tenere aperto tutto. Perché si è rivolto agli scienziati? Perché
mettere al primo posto la salute di tutti? Perché con 800 morti ha
utilizzato il dpcm, che consente di intervenire immediatamente?».
Ricciardi, ovviamente, usa un tono paradossale: «È stato chiamato dittatore.
La Lega ha parlato di resistenza antifascista». Continua Ricciardi: «Ha
fatto addirittura mezz’ora di ritardo nelle conferenze stampa».
Proteste e urla in Aula. Poi passa in rassegna gli altri Paesi, dalla
Svezia in giù: «Chi l’attacca propone il modello Lombardia». Altre urla
dalla Lega, che ha la presidenza della Regione con Attilio Fontana. La
presidenza invita i deputati a indossare la mascherina. Ricciardi cita
«la puntualità dell’assessore lombardo Gallera, che ha fatto l’ospedale in Fiera con 21 milioni per 25 pazienti: ecco come sono stati spesi i soldi dei cittadini». Cita Giorgetti:
«Chi ci va più dai medici di base?». Poi Formigoni, che ha tagliato 25
mila posti letto pubblici, preferendo la sanità privata. I leghisti
scendono e il presidente Roberto Fico sospende la seduta. Intervento incendiario, ma decisamente efficace.
Ore 10.20 — «Trasformare l’emergenza in un’opportunità»
Conte rispolvera «il genio italico»,
stellone che ci soccorre, o che si spera che lo faccia, nei momenti più
difficili. E conclude: «Spetta a noi tutti trasformare questa emergenza
in opportunità. Non è una sfida facile, ma il nostro impegno sarà
massimo. L’Italia è un grande Paese, lo sappiamo bene noi e tantissimi
cittadini del mondo».
Ore 10.18 – «Ridurre divario Nord-Sud e aumentare presenza delle donne»
Conte parla della necessità di «inclusività»: «Il Paese arriva da un
decennio di divari crescenti tra Nord e Sud, con un basso tasso di
partecipazione femminile. Eliminare questi ostacoli non è un lusso, ma
una precondizione per lo sviluppo. Bisogna investire con decisione nelle
politiche per le famiglie, per l’infanzia. Dobbiamo stimolare la
carriera delle ragazze nelle carriere scientifiche». Conte ammette:
«Troppo poco è stato fatto per le famiglie, a causa delle risorse.
Dobbiamo proseguire il lavoro in vista del family act coordinato dalla
ministra Bonetti». Altra esponente renziana.
Ore 10.10 — Conte apre a Renzi: sì allo sblocca cantieri
Conte apre a Matteo Renzi, accogliendo apertamente le sue proposte sullo «sblocca cantieri»: «Stiamo lavorando a un nuovo decreto legge sulla semplificazione burocratica, per dare all’Italia uno choc economico
senza precedenti, in particolare sulle infrastrutture. L’Italia non può
più attendere. Se non riusciremo neanche in questa emergenza, dubito
che sarà possibile farlo in futuro. Occorre attivare le opere pubbliche
per tutte le forze di maggioranza e alcune hanno già enunciato alcuni
articolati che troveranno spazio nel decreto legge». Queste «alcune» si
riferisce a Italia Viva, che ha appena rinunciato a sfiduciare il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, in cambio di maggiore considerazione dal governo. Ecco la ricompensa.
Ore 10.06 — «Le banche possono e devono fare di più»
Conte
si rivolge al Paese: «Sento la sofferenza che cresce, avverto le ansie e
le inquietudini di chi teme di veder vanificati i sacrifici, di chi
teme di perdere il posto di lavoro. Non mi sfugge la gravità di questa
crisi». Cita «gesti forti» come la riconsegna delle chiave dei commercianti.
È, dice, «una prova molto dura», per uscirne serve «coordinare gli
sforzi» e «il sistema bancario può e deve fare di più per accelerare i
prestiti coperti da garanzia pubblica». Proteste dalle opposizioni quando accenna a pagamenti «in 24 ore»:
«In alcuni casi sono state rispettate, ma nella maggior parte dei casi
non sta avvenendo». Applausi per il riconoscimento dei ritardi.
Ore 10 – Le agevolazioni fiscali a pmi e famiglie
Nel decreto ci saranno agevolazioni fiscali «notevoli»
per favorire la ricapitalizzazione delle società, soprattutto delle
pmi. Ci sarà anche un apposito fondo affidato a Invitalia. È prevista la
costiuzione di un patrimonio rilancio attraverso Cassa depositi e prestiti. Un pensiero alle famiglie,
con il bonus baby sitting «potenziato», l’aumento a 30 giorni dei
congedi per genitori di figli minori di 12 anni, fino a 31 luglio 2020.
Misure specifiche per persone con disabilità.
Ore 10.02 — «Fate vacanze in Italia»
Conte parla delle misure per l’edilizia e per il turismo e spiega che «sarà cruciale puntare sulla mobilità interna». C’è il taglio dell’Imu e un bonus vacanza,
riconosciuto a famiglie con isee non superiore a 40 mila euro. Ci sarà
un fondo turismo con 50 milioni di euro e altri specifici: «Siamo
consapevoli che il settore del turismo richiede ulteriori interventi».
Invita poi «tutti i cittadini a fare vacanze in Italia: scopriamo le
bellezze che non conosciamo e torniamo a godere quelle conosciamo. E’ il
modo migliore per contribuire al rilancio».
9.55 Regolarizzazione migranti, l’Aula rumoreggia
Quando il premier ricorda le misure del ministro Bellanova sulla regolarizzazione dei migranti sull’agricoltura,
l’opposizione in Aula rumoreggia e lo interrompe. Conte ricorda che la
regolarizzazione non riguarda chi ha avuto problemi con la giustizia.
Ore 9.53 – «La burocrazia ci ha rallentato»
Conte passa poi alle misure economiche (qui il testo completo del Decreto rilancio, qui quello della Relazione illustrativa, qui le
card che lo spiegano nel dettaglio). Una gragnuola di cifre per un
testo «molto complesso che offriamo all’esame del Parlamento». Sostegno,
dice «non è incompatibile con il rilancio». Il premier spiega che
«abbiamo voluto concentrare risorse su scuola, sanità, università,
ricerca, turismo e settore edilizio». Un altro «corposo» capitolo
riguarda gli aiuti ai lavoratori, con «una drastica procedura di
semplificazione». Conte ammette che la burocrazia «ha rallentato l’erogazione delle risorse con tempi non adeguati all’emergenza».
Ore 9.52 – Test sierologici volontari e app
«Nei prossimi giorni partirà l’app per il contact tracing», ha detto Conte (qui come
funzionerà; qui sotto il video con la dichiarazione integrale su questo
passaggio), aggiungendo che «i dati verranno cancellati al termine
dell’emergenza». Il Contact tracing è «il secondo pilastro» per il
controllo epidemiologico nella fase 2 e «il governo ha introdotto una
disciplina per realizzare la app Immuni nel pieno rispetto della privacy
e della sicurezza nazionale. Nei prossimi giorni partirà la
sperimentazione su questa nuova applicazione, i dati verranno usati solo
per la tracciabilità del virus».Dal 25 maggio via ai test sierologici
volontari «su campione» (qui come effettuarli privatamente, e a quali costi).
Ore 9.49 «Tamponi, siamo il Paese che ne ha fatti di più»
Conte
spiega poi che non si confiderà solo nell’autocontrollo, ma ci sarà
un’attività di tracciamento e controllo. Ricorda che «con oltre tre
milioni di tamponi, siamo al primo posto per numero di tamponi per
abitanti» (qui il video della dichiarazione).
Annuncia che è in arrivo la App, con dati che «saranno cancellati
appena terminerà l’emergenza». Il terzo pilastro è «il trattamento dei
pazienti», grazie all’aumento dei posti letto a 7864, il 52 per cento in
più». Il governo renderà stabile i posti incrementati nelle terapie
intensive.
Ore 9.47 – «Compressione libertà solo per minaccia grave e attuale»
Il
premier spiega perché si è deciso di riaprire «nonostante il rischio
calcolato che aumenti contagio in alcune zone»: «Un ordinamento
democratico non può tollerare la compressione libertà se non in presenza
di una minaccia grave e attuale. La presenza di misure così severe
oltre il tempo necessario sarebbe irragionevole e incompatibile con i
principi della costituzione».
Ore 9.45 – Non è il tempo dei party
Il
premier spiega la difficoltà delle scelte dure che il governo ha dovuto
prendere: «Non tutti avrebbero assunto decisioni così sofferte. Abbiamo
fatto la scelta giusta a chiudere. Con la stessa determinazione, pur
non in presenza di un quadro non risolto, abbiamo compiuto una scelta coraggiosa per un ritorno alla normalità». Conte si rivolge ai giovani: «Rimane fondamentale il rispetto delle distanze e della sicurezza: non è ancora tempo di party e movide» (Qui le misure prese per contrastare eventuali eccessi, con multe molto salate).
Ore 9.43 — La scelta giusta
«Possiamo affermare in coscienza di aver compiuto la scelta giusta,
l’unica in grado di contrastare l’epidemia sull’intero territorio
nazionale», ha detto Conte «Ora siamo nella condizione di affrontare la
fase due con fiducia e responsabilità».
Ore 9.40 — «Riattivare il motore del Paese»
Il
premier spiega subito di volere «condividere gli indirizzi del governo
per riattivare il motore del Paese, dopo aver superato la fase più
acuta». Sfida «non meno insidiosa dell’emergenza, quando siamo stati
costretti a introdurre misure contenitive sempre più severe». Conte
spiega che «siamo stati costretti a limitare gli spostamenti, a imporre
un distanziamento sociale e ogni attività che aumentasse il contagio».
Gli italiani, spiega il premier, «hannoo compreso il pericolo del virus.
Salvo limitate eccezioni le misure sono state rispettate con
disciplina. Il peggio è alle nostre spalle, con tutta la dovuta
prudenza».
Ore 9.30 – Il «Patto con le opposizioni»
Il premier Giuseppe Conte arriva alla Camera per un’informativa sulle misure per il rilancio e si fa anticipare con un’intervista al Foglio nella quale lancia un «patto con le opposizioni». Appuntamento atteso per un confronto sulle misure per la nuova fase relativa all’emergenza.
CORRIERE.IT
Pages: 1 2