Università, aperti solo biblioteche e laboratori. Lezioni online fino a gennaio 2021

Riaprire a settembre

I rettori ieri mattina si sono riuniti in modalità telematica per pianificare la Fase 3 che comincerà a settembre e durerà fino al 31 gennaio: l’indicazione, ha spiegato il presidente della Crui e rettore del Politecnico di Milano Ferruccio Resta, è di tornare all’attività in sede: «Non ci stancheremo mai di sottolineare che l’università è una comunità fatta di menti, di persone e di relazioni». Ma almeno fino al 31 gennaio non si tornerà alla normalità. E gli Atenei si stanno preparando ad una didattica mista o «blended» come la definiscono nei documenti.

I dubbi

Aprire sì,ma senza abbandonare le lezioni a distanza, ha spiegato Guido Saracco, rettore del Politecnico di Torino: per una struttura come la sua che ha il 15% di studenti stranieri e il 45% che vengono da fuori Piemonte, pensare di riavere sicuramente tutti in aula è fantascienza. Dunque bene le lezioni a distanza fino a fine gennaio, ma le grandi università rischiano di fare tutto l’anno prossimo online. Del resto, guardando oltre confine, questa è la scelta annunciata due giorni fa dall’Università di Cambridge.

La didattica mista

A Padova due settimane fa sono state approvate le linee guida per la ripresa: i 188 corsi di studio dell’Ateneo saranno in forma mista; per i corsi più numerosi faranno due gruppi per alternare una settimana dal vivo e una da remoto. Spiega il rettore Rosario Rizzuto: «In questo strano semestre siamo riusciti a non rallentare il percorso di studio degli studenti con la didattica online, che per noi è stata un successo. L’anno accademico prossimo torneremo ad essere il luogo dove studenti e professori si incontrano».

Gli studenti stranieri

E infatti per non perdere iscritti anche la Conferenza dei rettori raccomanda «di non dimenticare gli studenti fuorisede, né quelli fragili, né tantomeno gli stranieri». «Il nostro sistema universitario deve poter conservare la propria attrattività — spiega Maurizio Tira, rettore dell’Università di Brescia —. Deve poter dire agli studenti stranieri: iscrivetevi, portate a termine le procedure e, se non fosse ancora possibile, iniziate l’anno accademico online».

Le matricole

La vera incognita del prossimo autunno per le università sono le matricole: le stime di queste settimane indicano come possibile la perdita di 35 mila studenti. Nel decreto rilancio il ministro Manfredi ha ottenuto, nel pacchetto da un oltre un miliardo per il comparto delle Università, 200 milioni in più per finanziare borse di studio e riduzioni delle tasse universitarie, che nelle intenzioni del governo potrebbero riguardare la metà degli studenti

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