Election Day, governatori sul piede di guerra. Emiliano: “Intervenga Mattarella”
di GIOVANNA CASADIO
A dettare i tempi delle elezioni è il Coronavirus, ma è scontro. Il governo infatti ha ipotizzato il 13 e 14 settembre (due giorni per evitare l’affollamento) per l’election day
– tornata unica per regionali, comunali e referendum sul taglio dei
parlamentari – da non fare slittare più in là, a causa di una possibile
recrudescenza autunnale dell’epidemia. Il centrodestra si mette di
traverso: “Non possiamo fare campagna elettorale ad agosto”. I
governatori delle sei Regioni al voto sono sul piede di guerra e
vorrebbero anticipare a luglio. Malumori dei renziani e di +Europa. E i
comitati per il No al referendum non ci stanno all’accorpamento
nell’election day e minacciano una valanga di ricorsi.
“Election day il 13 e il 14 settembre per Regionali, comunali e referendum sul taglio dei parlamentari”
Non va bene la data di settembre a Michele Emiliano che si ricandida alla guida della Puglia e chiede intervenga il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Benché sia convinto sostenitore della maggioranza giallo-rossa di governo, Emiliano attacca: “Stiamo riaprendo in Italia tutte le attività, compresi i bar, i ristoranti, le spiagge, l’unica cosa che non stanno riattivando è la democrazia. E non ne comprendo la ragione visto che la Costituzione non prevede la sospensione delle elezioni. Per questo penso che bisognerebbe votare a luglio e non spostare la data in autunno correndo il rischio di avere dati epidemiologici peggiori e a quel punto cosa succederebbe, si rinvia ancora? Credo sia opportuno un intervento del presidente della Repubblica, custode della Costituzione.
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