Election Day, governatori sul piede di guerra. Emiliano: “Intervenga Mattarella”
Dal Veneto, il leghista Luca Zaia accusa: “È una sospensione della democrazia. È impensabile una campagna elettorale ad agosto. È vero che c’è stato il recupero di un mese e mezzo rispetto alla data di ottobre, però bisognerebbe votare a luglio”. Anche Vincenzo De Luca il presidente della Campania aveva tuonato: perché rinviare ancora rispetto a luglio. E dalla Liguria, Giovanni Toti, anche lui ricandidato, fa sapere che luglio è il momento giusto, tuttavia se proprio si vuole il 13 settembre, ebbene sia il 13 ma “non un’ora in più”.
Martedì prossimo lo scontro andrà di nuovo in scena in commissione affari costituzionali della Camera dove si discute l’emendamento al decreto sulle elezioni che apre la finestra del 13 e 14 settembre. Maria Stella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera, ribadisce che non se ne parla: “Se vogliamo tra l’altro affossare il turismo, questa è un’altra buona occasione. Se questo virus ci dà un po’ di tregua, dobbiamo immaginare un settembre di vacanze e di lavoro per il settore turistico. Le urne vanno spostate a ottobre. Non ci sarebbero neppure le condizioni per la campagna elettorale ad agosto”. Ugualmente Maurizio Gasparri giudica “vessatorio” il diktat del voto entro la prima metà di settembre. Sia Lega che Fratelli d’Italia sono d’accordo con i forzisti.
Dalla maggioranza voci discordanti. Il Pd preme per una mediazione che stia bene a tutti e ipotizza il 20 e 21 settembre. “Cerchiamo di essere pragmatici”, invita Stefano Ceccanti. Italia Viva contesta: “Siamo scettici, come si fa una campagna elettorale ad agosto?”, commenta Luigi Marattin. Da Leu – il partito del ministro della Salute, Roberto Speranza – parte il consiglio alla cautela. “La salute viene prima di tutto. Se il comitato della Protezione civile dice che non bisogna sforare ad ottobre con il secondo turno del voto (che riguarda i comuni più grandi e la Toscana), ascoltiamoli”, afferma Federico Fornaro. Nessun compromesso, allora? “Si potrebbe raggiungere facendo slittare al massimo di un settimana più in là”, aggiunge.
I 5Stelle erano partiti con la richiesta del voto in autunno inoltrato. Hanno preso atto che troppo in là non si può, sono d’accordo su settembre ma non transigono sull’election day, referendum incluso. E qui c’è al’altolà dei comitati NoiNo, che hanno come promotore la Fondazione Luigi Einaudi: “Non entriamo nel merito della data scelta. Ma se il referendum costituzionale fosse davvero accorpato alle elezioni regionali e comunali, inonderemo il paese di ricorsi contro questo provvedimento . E ci rivolgeremo anche all’Europa”.
Cts, voto e ballottaggi entro settembre. “Organizzare urne in due giornate, per evitare picchi affluenza”. “Il Comitato tecnico scientifico indica, quale scelta più plausibile tra le diverse opzioni rappresentate dai ministri, l’effettuazione delle consultazioni elettorali all’inizio del mese di settembre, eventualmente su due giornate di voto”, in modo da “evitare picchi di affluenza”. E’ quanto si legge nel parere dato dal Cts al governo in vista della decisione sulla data delle elezioni. Gli scienziati consigliano di convocare anche i ballottaggi “comunque entro il mese di settembre”.
REP.IT
Pages: 1 2