Recovery Fund per il coronavirus, il piano dei quattro “Paesi frugali”: “Ok ai prestiti ma riforme subito”
Riforme subito – I quattro insistono quindi sulla necessità di “riforme” che permettano agli Stati membri di essere “meglio preparati per la prossima crisi” e fissano altri paletti per il Fondo d’emergenza sottolineando tra l’altro che dovrà essere uno strumento “una tantum” con durata massima di due anni.
Faro sul rischio frodi – I fondi, si sottolinea ancora nel documento, dovranno essere usati per sviluppare “ricerca e innovazione”, garantire “maggiore resilienza al settore sanitario” e attuare la “transizione verde” e “ditigale” al centro anche del Green Deal Ue. Per tutelare i prestiti da possibili frodi, i quattro Paesi del Nord chiedono un “forte coinvolgimento della Corte dei conti europei, dell’Ufficio Ue anti-frode (Olaf) e della Procura europea (Eppo)”.
Aiuti anti-crisi – “Il nostro obiettivo – conclude il documento – è fornire attraverso il bilancio pluriennale Ue finanziamenti temporanei e mirati nonché offrire prestiti a condizioni favorevoli a chi è stato colpito più duramente dalla crisi”.
TGCOM
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