Relazioni Cina-Usa, Pechino evoca “guerra fredda” ma poi tende la mano: “Pronti a collaborare a inchiesta sull’origine del virus”
dal nostro corrispondente FILIPPO SANTELLI
ROMA – “Guerra Fredda” non è un termine che Pechino evoca a cuor leggero. Il fatto che il ministro degli Esteri Wang Yi l’abbia pronunciato nell’occasione politica più solenne, le Due Sessioni del parlamento, è l’ennesimo segnale di come i rapporti tra Cina e Stati Uniti si stiano deteriorando.
“Alcune forze politiche negli Stati Uniti stanno prendendo in ostaggio le relazioni sino-americane e cercano di spingere i due Paesi sull’orlo di una cosiddetta “nuova Guerra Fredda”, ha detto il capo della diplomazia cinese nella tradizionale conferenza stampa a margine dei lavori, definendolo un pericolo per la pace globale.
rep
I segreti di Wuhan: i 65 giorni che hanno cambiato il mondo
di CARLO BONINI
(COORDINAMENTO E TESTO), COSIMO CITO (ROMA), ANAIS GINORI (PARIGI),
ANTONELLO GUERRERA (LONDRA), TONIA MASTROBUONI (BERLINO), FEDERICO
RAMPINI (NEW YORK), FILIPPO SANTELLI (PECHINO). COORDINAMENTO MULTIMEDIA
LAURA PERTICI. GRAFICHE E VIDEO A CURA DI GEDI VISUAL
Wang ha ribadito l’invito alla cooperazione, da cui entrambi i Paesi
hanno tutto da guadagnare, ma rilanciato anche un avvertimento
tradizionale: “La Cina non ha intenzione di cambiare gli Stati Uniti, né
di rimpiazzarli, ed è un wishful thinking, una “pia illusione” per gli
Stati Uniti cercare di cambiare la Cina”.
La conferenza stampa di Wang Yi ha confermato tutte le sfaccettature
della politica estera di Pechino. Da un lato il Dragone prova ad
accreditarsi come un attore responsabile sulla scena internazionale, in
nome della “comunità per un futuro condiviso” che è il concetto chiave
della globalizzazione con caratteristiche cinesi promossa da Xi Jinping.
Anche oggi il ministro degli Esteri ha ribadito che la Cina è pronta a collaborare a un’indagine internazionale sulla pandemia, purché sia condotta in maniera imparziale, scientifica e nell’ambito dell’Oms.
rep
Pages: 1 2