Assistenti civici ridimensionati «Nessuna attività di polizia»

Ecco perché il Viminale alla fine parla di «vertice positivo e costruttivo», appena poche ore dopo la bocciatura dell’idea firmata Boccia-Decaro. Una nota aveva infatti sottolineato come «le decisioni assunte senza preventiva consultazione del ministero dell’Interno, non dovranno comportare compiti aggiuntivi per le prefetture e per le forze di polizia già quotidianamente impegnate nei controlli sul territorio». Anche la ministra Catalfo si era detta «perplessa», mentre più dura era stata la ministra delle Politiche agricole Teresa Bellanova («Scelta errata, confusa e inopportuna») che bocciava «le milizie di persone impreparate». E se Italia viva ha già annunciato un’interrogazione parlamentare ai ministri Boccia e Catalfo, il deputato pd Matteo Orfini è secco: «Non servono assistenti civici, ma ministri che facciano i ministri», dice ottenendo l’applauso del leader di Iv Matteo Renzi.

Malumori anche nei Cinque Stelle con il reggente Vito Crimi che parla di scelta «inaspettata» ma si augura «una soluzione efficace», e il sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento Gianluca Castaldi che invoca invece «un passo indietro». Mentre Giorgia Meloni denuncia «la deriva autoritaria» del governo. Ma molti sindaci e governatori approvano: «Serve a non vanificare gli sforzi fatti finora». E Decaro ribadisce: «Ai Comuni non servono guardie, ma volontari che continuino ad aiutare le persone come hanno fatto finora, ma finito il lockdown tanti sono tornati a lavorare e invece ce ne’è ancora bisogno».

CORRIERE.IT

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