Dunque Salvini ha vinto? Ma nemmeno per sogno
Roberto Arditti Direttore editoriale di Formiche.net
Diciamo la verità: il voto di oggi su Salvini sta bene a tutti (me proprio tutti) per il semplice fatto che non sposta di un millimetro le questioni di fondo. Anzi, se possibile, le cristallizza su versioni non conciliabili, facendo così un ottimo servizio a tutte le parti in causa.
Precisiamo questo in partenza perché se qualcuno pensa che quella di oggi può essere archiviata come una vittoria di Salvini tanto vale dirlo subito che le cose non stanno così, onde evitare facili entusiasmi (per chi simpatizza a destra). Le ragioni sono molteplici, ma sono riassumibili in tre grandi capitoli, il primo dei quali è (ovviamente) la posizione processuale del leader leghista.
Ebbene sotto questo profilo cambia assai poco, non solo perché a decidere in forma definitiva sull’autorizzazione procedere dovrà essere l’aula ma soprattutto perché l’altro processo, quello per il caso di Nave Gregoretti, inizierà comunque a ottobre. Quindi Salvini dovrà affrontare un giudizio comunque, con tutto ciò che potrà conseguirne.
Il secondo capitolo è quello politico, in particolare per i partiti della maggioranza. Qui nessuno ha perso, anzi. PD e M5S valuteranno quanto spingere nel voto in aula, ma intanto prendono atto di un voto in Commissione a loro sfavorevole (se così si può dire) ma che comunque certifica un minimo (ma proprio un minimo) d’indipendenza del Parlamento, argomento retorico buono per tutte le stagioni.
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