Toghe intoccabili. Non illudiamoci

Neppure davanti alla realtà dei fatti – un importante magistrato che ammette «Salvini non ha commesso reati ma dobbiamo colpirlo» scatta un sussulto di onestà e dignità: non una parola di biasimo per gli amici magistrati che hanno tentato non solo di inguaiare un innocente, ma addirittura di prendere per i fondelli il Senato della Repubblica.

E noi dovremmo credere che gente così sia sincera quando sostiene di volere riformare la giustizia? Ma quando mai questi molleranno la loro arma migliore, quella con cui – sia pure dopo vent’anni di tentativi – sono riusciti ad azzoppare Silvio Berlusconi e tornare per vie traverse (non certo elettorali) al governo del Paese? Non illudiamoci, lo scandalo che sta emergendo è da considerarsi solo un incidente di percorso, uno spiacevole imprevisto. Faranno un po’ di fumo ad uso allocchi e poi tutto tornerà esattamente come prima. Perché in questo Paese puoi anche chiudere la gente in casa per tre mesi, ma guai a toccare anche solo di striscio chi ti può aiutare a modificare in corsa un risultato elettorale sgradito. Cioè guai a toccare i magistrati.

IL GIORNALE

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