Riforme vere. L’unico prezzo degli aiuti Ue
Non gli chiediamo di fare come Enrico Mattei che negli anni Cinquanta occupava di notte i comuni con una squadra di partigiani-operai, sventrava le strade, collocava i tubi del metano e quando si svegliava il sindaco furibondo gli regalava una scuola. Era un’altra Italia, esempio all’Europa e al mondo. Quella che con tecnologie oggi risibili faceva in otto anni l’autostrada del Sole Milano-Napoli. Oggi non siamo capaci di fare ‘miracoli’. Impariamo almeno a fare le cose normali. E facciamole presto.
Fa bene il presidente di Confindustria Bonomi a temere nuovi interventi a pioggia invece di investimenti davvero destinati alla crescita. Prevede un milione di disoccupati e il governatore della Banca d’Italia Visco, che è sulla stessa linea, ne ha contati ieri già seicentomila nascosti dietro il paravento della Cassa integrazione e del divieto di licenziamento. Con una perdita di Pil che può arrivare al 13 per cento (la Germania perderà meno del 7 e l’anno prossimo rimbalzerà oltre il 10… E fermiamoci qui).
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