Cosa sarebbe il mondo senza l’Italia
di MICHELE BRAMBILLA
C’è molto pessimismo sul futuro dell’Italia post-Covid. Gli scienziati, specie quelli in servizio nelle istituzioni dello Stato, sembrano fare a gara per sminuire le buone notizie e amplificare le cattive, che magari sono più ipotesi che notizie. Gli economisti parlano di recessione senza precedenti. I commentatori politici di una nostra irrilevanza nello scenario europeo. Ed è tutto vero. Ma fra i tanti fattori in gioco se ne trascura sempre uno, anzi due: la bellezza dell’Italia e il carattere degli italiani. A questi due fattori dedichiamo oggi il nostro speciale Itinerari, allegato a questo quotidiano.
Parliamo, in questo numero speciale, delle nostre regioni: quelle regioni che mercoledì riapriranno frontiere che erano state chiuse per motivi sanitari, facendoci tornare in una surreale condizione pre-unitaria. Sono ciascuna diversa dall’altra. Ciascuna con una propria storia, una propria cultura, una propria cucina, un proprio paesaggio. E già qui, in questa diversità, sta una nostra impareggiabile ricchezza. Perché l’Italia è un insieme di bellezze l’una differente dall’altra: ma guai a dividerle, queste bellezze. Da sole, varrebbero ben poco, come tessere di un mosaico disfatto. È l’unione di queste diversità che fa dell’Italia, come ha detto Roberto Benigni al nostro giornale, “il Paese più bello del mondo”.
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