Ebook, pc e alimentari, ecco la stangata da Coronavirus
Roma, 30 maggio 2020 – Inflazione da lockdown. Il Coronavirus ci ha tenuti tanto tempo in casa, tra letture, computer e prove ai fornelli. L’Unione Nazionale Consumatori ha lavorato i dati Istat sull’inflazione: ne è uscita una classifica dei prodotti e dei servizi che hanno fatto registrare i maggiori rincari durante l’emergenza Covid, ossia da febbraio a maggio, scoprendo “vere e proprie speculazioni dei prezzi”.
Il primato va agli e-book, con il costo del download aumentato in soli 3 mesi del 30,4%. Al secondo posto la frutta fresca, che fa segnare un +12,8%. Sul gradino più basso del podio dei rincari salgono gli Apparecchi per il trattamento dell’informazione: computer portatili e fissi, palmari, tablet, notebook con un incremento del 12%. Al quarto posto di questa classifica, ci sono monitor e stampanti, saliti dell’11,3%, seguiti dagli apparecchi per la telefonia fissa, +7,7%. Chiude la top ten la farina (+3,8%), trainata dalla voglia di pizza e di dolci fatti in casa.
“In pratica, – spiega l’associazione – si è approfittato dello smart working e dell’obbligo degli studenti di seguire le lezioni a distanza, per fare rialzi a danno di lavoratori e famiglie”.
Inflazione, -0,1% a maggio
Inflazione negativa a maggio 2020, per la prima volta da quattro anni: l’indice dei prezzi al consumo – secondo i dati diffusi dall’Istat basati sulle stime preliminari – è diminuito dello 0,1% sia rispetto ad aprile sia rispetto a maggio 2019, soprattutto a causa del crollo dei beni energetici. In controtendenza invece è risultato il carrello della spesa, ovvero quello che comprende i beni alimentari e quelli per la cura della casa e della persona che ha registrato un +2,6%, tendenziale in accelerazione rispetto al 2,5% di aprile.
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