Sud, isole e città d’arte, le vacanze degli italiani: via per meno giorni e mete rilassanti, il 90% resta qui
di Leonard Berberi ed Elvira Serra
Castiglione della Pescaia (LaPresse)
Faremo le vacanze. A dare questa iniezione di fiducia agli operatori del settore è anzitutto il 3 giugno, una data certa, che riapre i confini tra le regioni. Perché niente come l’indeterminatezza danneggia il turismo. E lo sanno bene i tour operator, le compagnie aeree, quelle di navigazione e gli albergatori che in questi giorni stanno ricevendo decine di richieste di preventivi. Quanti si chiuderanno con una prenotazione è presto per dirlo. Ma un cauto ottimismo comincia a circolare. Perché se Codacons lancia l’allarme sul fatto che solo un italiano su due farà le vacanze, Nardo Filippetti, presidente di Astoi, che rappresenta il 90% dei tour operator in Italia, liquida l’informazione con pragmatismo: «Metà degli italiani significa 30 milioni. L’anno scorso ne sono andati in vacanza 33 milioni. Se i numeri fossero davvero quelli, dovremmo essere più che contenti».
In volo verso Sud
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