Morte Floyd, Obama sostiene la protesta: “Una crisi mai vista, va usata per risvegliare tutta la nazione”
dal nostro corrispondente FEDERICO RAMPINI
NEW YORK – “Non ho mai visto una crisi così grave in vita mia. Dobbiamo usarla per provocare un risveglio di tutta la nazione”. Per la prima volta dall’inizio delle proteste per la morte di George Floyd, prende la parola Barack Obama. L’intervento del primo presidente afroamericano della storia era atteso da molti, per dare un senso alla tragedia che il paese sta vivendo. Obama non infiamma gli animi, non vuol fare un comizio elettorale, ma è chiara la sua indicazione: “Tutti insieme dobbiamo lottare per garantire che avremo un presidente, un Congresso, un Dipartimento di Giustizia, una magistratura federale che riconoscono il ruolo distruttivo del razzismo nella nostra società, e vogliano agire per cambiarlo”.Obama, parlando dalla sua casa di Washington mentre la capitale è ancora teatro di manifestazione, fa una vibrata difesa della libertà di espressione e del diritto di scendere in piazza: “Ricordiamoci che questa nazione fu fondata dalle proteste, da quella che chiamammo Rivoluzione americana. Ogni progresso della nostra storia, ogni rafforzamento delle libertà, ogni espressione dei nostri ideali più profondi sono stati conquistato attraverso sforzi che hanno disturbato lo status quo. Dobbiamo essere grati a quelli che sono là fuori in modo pacifico e disciplinato, perché vogliono fare la differenza”.
L’ex presidente si rivolge soprattutto ai giovani che hanno riempito le piazze da otto giorni: “Dobbiamo far sì che l’America stavolta cambi davvero. Voi giovani, abbiate il coraggio di essere scomodi per tutti noi. Impegnatevi, partecipate, andate a votare per costringere l’intera società a voltare pagina”. Obama, che negli otto anni dei suoi due mandati dovette consolare tante volte la sua comunità colpita da violenze e abusi, fa sentire la sua voce all’apice della tensione.
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