CasaPound: “Ci sgomberano”. Raggi: “Torna la legalità”. L’indagine della procura sull’occupazione all’Esquilino

La più importante porta la firma dell’ex direttore del Demanio, il prefetto Riccardo Carpino, che ne aveva ordinato lo sgombero informando sia la procura che la prefettura. L’atto porta la data del 12 luglio 2019 e lo scorso 8 novembre è stato impugnato dai “fascisti del terzo millennio” davanti al presidente della Repubblica. L’iter si concluderà al Consiglio di Stato.
Il secondo punto fermo è l’inchiesta della procura della Corte dei Conti, che a 9 funzionari del Demanio e del Miur (che ha avuto in gestione il palazzo) chiede un risarcimento di 4,6 milioni di euro per per omessa disponibilità del bene e mancata riscossione dei canoni. Nel corso dell’inchiesta, la Guardia di Finanza aveva fatto le pulci alle famiglie che occupano lo stabile, trovando anche dipendenti del Comune e di Cotral tra gli inquilini.

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Dopo mesi di silenzio, la storia della sede di CasaPound è tornata alla ribalta grazie alla sindaca Virginia Raggi. Dopo la rimozione del logo del movimento dalla facciata del palazzo, era arrivato un periodo di tregua tra la prima cittadina 5S e il gruppo di estrema destra. La tensione si è alzata di nuovo negli ultimi giorni: a marzo la formazione di Gianluca Iannone ha occupato anche degli stabili dell’Aeronautica a Ostia, quasi per premunirsi e trovare una nuova sede. Poi, proprio sul litorale, Raggi è stata attaccata dai militanti. A quel punto la prima cittadina ha scritto al Mef e alla Difesa per chiedere il doppio sgombero.

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Ora, anche se le smentite non regalano certezze, sembra muoversi qualcosa. Anche se per la prefettura lo sfratto di CasaPound non è una priorità: il palazzo dell’Esquilino non risulta nel piano settennale degli sgomberi più urgenti.
Adesso, però, la speranza della politica è che qualcosa stia finalmente per accadere. Tanto che ieri sera le prime a dichiarare pubblicamente sullo sgombero sono state la viceministra del ministero dell’Economia, Laura Castelli, e la sindaca Virginia Raggi. Le due grilline esultano: «Qualcosa si muove, ripristiniamo la legalità». Tra smentite e conferme, restano da capire i tempi dell’intervento.

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