Eppur si muove. Convergenze Pd/Forza Italia su Mes e sul proporzionale
Eppur si muove, dopo mesi di lockdown politico senza iniziative. “Non so se ve ne siete accorti – dice Nicola Zingaretti ai suoi – ma è chiaro che non esiste più il centrodestra, guardate le posizioni sul Mes”. Guai a parlare di nuovo Nazareno. Ma la novità è proprio il vecchio Silvio, in versione dialogante, anzi testardamente dialogante, anche dopo la conferenza stampa in cui il premier non lo ha neanche nominato: “Deludente questo Conte – ha detto ai suoi – ma la nostra linea non cambia”.
Ecco l’oggetto vero del dialogo. Al netto anche degli acciacchi nei consensi e della effettiva rappresentanza di Forza Italia nella società Italia, la parola magica per comprendere il tutto, alla luce dei numeri in Parlamento, ha un sapore antico: “Proporzionale”. Anzi, come si diceva una volta: “la proporzionale”, legge che consente, quando si voterà di rompere la gabbia di coalizioni coatte, andare ognuno per conto suo. E poi il Governo si fa in Parlamento. Bastava assistere a un siparietto andato in scena in Transatlantico qualche giorno fa. In un angolo, parlavano fitto fitto Franceschini, Delrio e Fiano, relatore della legge in commissione. Oggetto: accelerare, approvando il testo in commissione entro l’estate. È passato il vulcanico Renato Brunetta che, interpellato, così ha risposto: “A me il maggioritario fa venire l’orticaria, proporzionale tutta la vita”.
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