Conte: «Non temo di cadere, adesso però c’è l’urgenza di agire»
Il ruolo di Gualtieri
Il premier glissa anche sulle voci i secondo le quali il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri si sarebbe sentito scavalcato, restandoci male. «Guardi, come premier non scavalco nessuno», replica Conte. «E Gualtieri ha sempre condiviso tutto con me e insieme a me». Dunque, Conte, è convinto che vada fatta, e presto. Di più: sostiene di averla in testa da tempo, dai giorni in cui in Italia «contavamo ogni giorno il numero dei contagi e dei morti, angosciati». Si definisce una persona «che non riesce a lavorare senza una strategia. E quella sulla fase del dopovirus avevo cominciato a prepararla già durante l’emergenza». Il problema, però, non è tanto quando farla, ma arrivarci con progetti e decisioni già preparati o comunque abbozzati, da proporre alle parti sociali. E su questo, sul livello di preparazione del governo, sulla fretta di Conte di appropriarsi della fase due per spezzare l’eterno accerchiamento, nelle ultime ore si è sfiorato il cortocircuito politico nella coalizione.
Le parole di Francesco
«Lo so quello che si dice», risponde. «Ma non possiamo ritardare il confronto con imprenditori, sindacati, categorie. L’urgenza non nasce da un mio capriccio ma dalla realtà che preme. Bisogna muoversi da subito. Sento dire che occorre farlo con calma. Ma quale calma? Ci prendiamo qualche giorno per coinvolgere appieno le forze di maggioranza, e lo facciamo. Poi chiamiamolo patto, chiamiamolo confronto. Ma non va rimandato». Sa di avere il vantaggio che non si vedono alternative. Confida nell’appoggio di un Quirinale che teme strappi in settimane cruciali anche nei rapporti con l’Europa. Vede che l’opposizione, almeno quella della Lega e di FdI, lo attacca in modo tale da aiutarlo, per paradosso. E qualche settimana fa, quando infuriava la polemica con i vescovi italiani sulle messe vietate, ha trovato un «alleato» insperato in Papa Francesco. «L’ho chiamato senza chiedergli niente. E lui il giorno dopo ha parlato appoggiando le misure che avevamo preso per proteggere la salute della popolazione». Gliene è grato.
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