App Immuni al via in 4 regioni, guerra del download
di ELENA G. POLIDORI
Roma, 9 giugno 2020 – Immuni ai blocchi di partenza. Da ieri l’applicazione è diventata operativa in Abruzzo, Liguria, Marche e Puglia e tra una settimana inizierà a funzionare a pieno regime in tutta Italia. Un battesimo nel giorno in cui, però, sono risaliti i contagi e le vittime del virus: i nuovi casi sono 280 – il 42% in più rispetto a domenica quando si erano fermati a 197 – e i morti sono stati 65 in più, mentre sempre domenica l’incremento era di 53. Dati e numeri che confermano ancora una volta ciò che tutti gli esperti ripetono da quando l’Italia ha riaperto: il virus è ancora in circolo ed è fondamentale riuscire a individuare tempestivamente eventuali nuovi focolai.
A questo dovrebbe contribuire proprio Immuni, la App del contact tracing, già scaricata da 2 milioni di italiani, ma che non convince parecchie persone. Come Matteo Salvini, che ieri ha preso le distanze dall’iniziativa: “Io non la scarico – ha detto il leader della Lega – fino a quando non ho garanzia assoluta di come vengono trattati e custoditi i miei dati”. La App è stata “sviluppata nel pieno rispetto della normativa sulla privacy italiana ed europea” gli ha risposto la ministra dell’Innovazione, Paola Pisano, ricordando – come già aveva fatto in Parlamento il commissario per l’emergenza, Domenico Arcuri – che l’unico titolare della protezione dei dati (la conservazione fisica è affidata a Sogei, società interamente partecipata dallo Stato) è il ministero della Salute e che, in ogni caso, i dati saranno cancellati o resi definitivamente anonimi entro il 31 dicembre del 2020.
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