Scuola, il rientro a settembre? Mascherine ma non plexiglas. “Maturità primo test”
Roma – Si parla si scuola – della riapertura a settembre e del primo test sull’esame di maturità – nell’audizione in commissione Istruzione e Cultura alla Camera di Agostino Miozzo, coordinatore del Comitato tecnico-scientifico (Cts) della Protezione civile.
Con una premessa: in Italia i casi di contagio che hanno interessato i minori sono stati 4.564 (pari a 1,9%) e per la maggior parte dai 7 ai 17 anni. Un gran numero di questi casi sono stati gestiti a domicilio: un centinaio in ospedale e 4 deceduti (bambini molto piccoli).
E una considerazione, a parar le polemiche: “Se avessimo riaperto tutte le scuole a meta maggio, l’R con t da 0,67 sarebbe passato a 1 e 33 – sottolinea Miozzo – I Paesi che hanno riaperto, come Germania, Francia e Israele, hanno visto pochi giorni dopo la riapertura focolai epidemici che hanno imposto la richiusura delle scuole”.
Maturità, primo test il 17 giugno
Miozzo avverte: “Il primo test che verrà fatto è quello degli esami di Stato, dal 17 giugno:
su questo abbiamo impostato una importante analisi, sulla base dei
numeri forniti dal ministero, sono state fatte tutte le valutazioni sul livello di rischio a scuola: è un rischio medio basso, se integrato di aggregazione è medio alto”.
E dunque come sarà la maturità 2020? Mascherine per tutti – docenti, studenti e operatori – accesso vietato a chi ha febbre superiore a 37,5
(basta anche l’autocertificazione) o dichiara di essere stato in
contatto con soggetti in quarantena o in isolamento domiciliare, percorsi divisi tra entrata e uscita. Non è necessario l’uso dei guanti (che oltretutto secondo l’Oms non servono). I disabil, continua Miozzo, possono essere esonerati dalla presenza.
Poi c’è il tema del distanziamento: 2 metri tra i membri della
commissione e tra commissione e candidato. “Così il maturando può
togliersi la mascherina, a meno che il ragazzo non sputi”.
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