Conte tira dritto: «Ho un piano per ripartire, ma non fonderò un partito»
Il Piano è ancora segreto ed ancora un work in progress. «Prima deve essere presentato alle parti sociali e alle imprese», dice Giuseppe Conte, incontrando i giornalisti a Palazzo Chigi, alla vigilia degli Stati generali dell’economia. Però alcune decine di pagine, divise per settori e ministeri di competenza le ha già in mano, e alcune cose le può già anticipare: «Lavoriamo ad una rete nazionale unica in fibra ottica, a promuovere in modo forte i pagamenti digitali e varare un piano cashless, vareremo una nuova versione di Impresa 4.0, si chiamerà Impresa 4.0 plus e avrà incentivi consistenti per una spinta ulteriore alla digitalizzazione delle imprese, per quelle che investono in robotica e adottano anche l’intelligenza artificiale, introdurremmo un decreto di semplificazione per gli appalti che porterà l’autorizzazione ambientale dai 5 anni attuali alle 5 settimane. Porteremo l’Alta Velocità al Sud, oltre a collegare Roma con Genova, Pescara ed Ancona».
Insomma molta carne al fuoco, molti progetti che per settembre dovranno essere trasmessi a Bruxelles, c’è persino la previsione di «un miliardo di euro per un milione di alberi», e tante altre piccole o grandi cose, ma nella sua completezza il piano che si va formando sarà pubblico solo quando sarà discusso con le parti sociali. E ovviamente non tutto finirà sul tavolo di Bruxelles, «molti progetti sono già finanziati con soldi nostri, sulle infrastrutture abbiamo oltre 100 miliardi di euro che ancora non abbiamo speso».
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