Una scossa a un Paese terrorizzato
Ci sarà una seconda ondata in autunno? È probabile. Ma che cosa dovremmo fare? Cercare di attrezzarci per farvi fronte e intanto lavorare, oppure stare immobili a piangere? Questa paura, questo terrore in un popolo che comunque, negli ultimi tre mesi, ha aumentato in modo considerevole il proprio risparmio personale, questa paura, dicevo, ci sta paralizzando. E sulla paura non si costruisce niente. Per questo abbiamo deciso di far parlare gli imprenditori: perché l’imprenditore è uno che sa di dover accettare dei rischi; e sa che senza fiducia non si va da nessuna parte.
Si cita spesso, in questi casi, Churchill: “L’ottimista vede opportunità in ogni pericolo, il pessimista vede pericolo in ogni opportunità”. Parole sante, ma pensando che una sofferenza c’è stata e c’è ancora, trovo ancor più appropriate queste parole di Vaclav Havel: “La speranza non è uguale all’ottimismo. Non è la convinzione che una cosa andrà bene, ma è la certezza che quella cosa ha un senso indipendentemente da come andrà a finire”.
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