L’ultimo dei grillini sulla strada di Conte
Chiedere gli Stati generali del Movimento proprio mentre sono in corso gli Stati generali del governo – e la partenza ne ha già disvelato l’insostenibile leggerezza, financo Mattarella ha invitato a una maggiore “concretezza – dà il senso della portata della sfida. Sostanziare questa sfida con una piattaforma alternativa, per usare un linguaggio antico, perché quella che Alessandro Di Battista illustra, nel suo ritorno mediatico a Mezz’Ora in più dopo mesi di silenzio, è una piattaforma alternativa, sul Movimento e sul governo, ne dà il senso della sua rilevanza. L’intervento di Beppe Grillo, prontamente uscito dal lungo letargo, paternalistico nei toni, censorio nello spirito politico, rende plastico quanto Di Battista sia vissuto come una minaccia rispetto all’attuale assetto.
Ecco, diciamola così, in modo un po’ ruvido, ma efficace: se Di Battista fosse già il capo politico del Movimento, oggi sarebbe caduto il governo perché le sue parole rappresentano, sui dossier cruciali, non degli aggiustamenti di linea, ma un’altra linea. La sfiducia sull’Europa e sulla troika chiamata ad aprire gli Stati generali, l’opposizione all’utilizzo del Mes, la contrarietà al Ponte sullo Stretto, la revoca, senza se e senza ma, della concessione Autostrade ad Atlantia, la denuncia anche morale dell’accordo sulla fornitura d’armi all’Egitto in nome dell’esigenza di giustizia e trasparenza nella vicenda Regeni, l’opposizione alla prospettiva di un’alleanza organica col Pd: non occorre la convocazione di un “congresso” del Movimento, la data, la location, le bandiere e le fanfare – magari si farà, magari non si farà, anche questo è parte essenziale dell’aspra contesa – per registrare che è già in atto.
È un congresso strisciante, a bassa intensità a cui, a prescindere dalla consistenza delle truppe parlamentari di Di Battista, è appeso il governo proprio nel momento più delicato, la fine dell’emergenza sanitaria e l’urgenza dell’emergenza economica, in cui occorrerebbe il massimo della coesione, della visione, della determinazione nelle decisioni.
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