Toh, anche i grillini sono umani
di MICHELE BRAMBILLA
Non c’è niente di male in quello che sta accadendo oggi nel Movimento Cinque Stelle.
Ci sono diverse opinioni su come deve essere il movimento e pure
fisiologiche lotte intestine per il potere. Gli antemarcia come Di Battista rivendicano la purezza originaria e chiedono spazio, anzi leadership; Conte,
da presunto re travicello qual era due anni fa, ha consolidato il
proprio ruolo e non ha alcuna intenzione di fare passi indietro. Di Maio vorrebbe recuperare il potere perduto. Grillo,
il fondatore, dice la sua e litiga con l’ex pupillo Di Battista. In
tutto questo non c’è niente di male: c’è solo molto di umano.
C’era invece molto, moltissimo di male in quello che accadeva ieri e
ieri l’altro, nel Movimento Cinque Stelle. E cioè in quel che accadeva
ai tempi belli delle anime belle, quando si facevano i ’Vaffa day’
e ci si diceva diversi, perché noi siamo gli onesti e gli altri sono
tutti ladri e fanno tutti schifo, e poi, che diamine, niente rivalità e
carrierismi fra noi, perché nel movimento uno vale uno.
C’era, c’è stato e c’è ancora molto, moltissimo di male in quella
rabbiosa ascesa, in quel moralismo falso come tutti i moralismi, in quel
soffiare sul fuoco di sofferenze vere promettendo cambiamenti che non
ci sarebbero stati; c’era c’è stato e c’è ancora molto, moltissimo di
male in quella stagione di odio e di rancore che ha avvelenato il Paese,
che ha instillato il germe della sfiducia in un popolo.
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