Zanardi, l’incidente a 50 km/h, il casco che salta, l’imprudenza. «Mi aveva appena detto di essere felice»
di Marco Bonarrigo, Marco Gasperetti
C’è tutta Italia davanti al Policlinico di Siena, idealmente, ma con la stessa emozione della moglie Daniela, del figlio Niccolò e degli amici che da venerdì sono nelle sale di attesa di quell’ospedale, vicini ad Alex Zanardi, campione capace di rinascere dopo un incidente tremendo e di diventare simbolo dell’ottimismo, del coraggio e della forza di volontà.
Alex di nuovo vittima di un terribile incidente a 19 anni dallo schianto in cui perse entrambe le gambe. Scenario del dramma, la provinciale 146 del Senese nel tratto che da Pienza scivola a tornanti dolci verso San Quirico d’Orcia e Montalcino in una delle zone più belle e celebrate d’Italia. Erano passate da poco le 17 quando, su un tratto di leggera discesa, a una velocità tra i 45 e i 50 chilometri all’ora, il fuoriclasse paralimpico (che partecipava a una staffetta di beneficenza da lui stesso promossa) ha spinto al limite la sua handbike all’entrata di una curva. Artista delle auto, Alex lo è sempre stato anche in bici con una capacità di pennellare le curve senza pari spingendo al massimo, calcolando rischi e pericoli. Ma venerdì qualcosa è andato storto. Zanardi ha perso il controllo del mezzo che si è capovolto due volte e l’ha proiettato contro un grosso furgone che veniva in senso opposto. «Il casco è saltato — ha spiegato Mario Valentini, commissario tecnico della Nazionale di paraciclismo che seguiva Zanardi in furgone — e Alex ha agganciato il predellino del furgone battendo la testa: purtroppo ha commesso un’imprudenza».
Pages: 1 2