Coronavirus, folla in spiaggia senza distanza (e senza mascherine)
Gli assembramenti
Dobbiamo sperare che alle persone distese sui lettini a Capocotta, dodici chilometri da Ostia, sia stata misurata la temperatura e che avessero prenotato la fascia oraria per creare meno assembramento. Però, anche qui, le immagini ci mostrano bagnanti troppo vicini, una ragazza sdraiata e un’altra seduta sullo stesso lettino, in una postura assolutamente naturale fino all’estate scorsa. Ma, adesso, niente è come prima. Dovrebbero bastare 34.610 morti e 238.275 positivi (dati della Protezione civile aggiornati a ieri) per convincere i negazionisti del Covid-19. E forse non sono bastati a Mondello e neppure a Napoli, dove dopo quello che hanno combinato per festeggiare la Coppa Italia, andare al mare senza mascherina o gel disinfettante sarà stata una forma di revisionismo storico.
Il virologo: serve buon senso
«Sono un ottimista, ma anche prudente. E ora più che mai dobbiamo tutti avere buon senso, al lavoro come al mare», avverte Fabrizio Pregliasco, virologo e direttore generale dell’ospedale Galeazzi di Milano. Che ammette un’imprudenza dei giorni scorsi: «Ero con un collega e gli ho passato al volo il mio telefonino. Quando me lo ha restituito ci siamo guardati e abbiamo concluso che una cosa così non ce la possiamo più permettere». Sulle mascherine in spiaggia, la sua risposta è inequivocabile: «Vale la pena indossarla sempre per arrivare e per andarsene, e nei momenti in cui si va al bar. Quando si è tranquilli e con la giusta distanza non serve». Resta l’app Immuni (e un suo uso responsabile). L’hanno scaricata 3,3 milioni di persone. Speriamo anche i nostri vicini di ombrellone.
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