Aiuti subito con i soldi del Mes. La tentazione suicida di rinviare tutto
di BRUNO VESPA
Vincenzo De Luca, pirotecnico governatore della Campania, ha paragonato gli Stati generali di villa Pamphili al Concilio di Nicea. Convocato dall’imperatore Costantino nell’estate del 325 per riunire i vescovi d’Oriente e Occidente, il primo concilio dell’era cristiana si proponeva di risolvere una volta per tutte le divergenze sulla natura del Padre rispetto al Figlio. Se De Luca si riferiva all’etereo livello della discussione di palazzo Pamphili, ha qualche ragione. Ma dopo 36 giorni di dibattito, a Nicea fu riconosciuto il dogma fondamentale della cristianità (il Padre e il Figlio sono della stessa Sostanza) e il potere di Costantino si rafforzò inaugurando il cesaropapismo. Il nostro timore è che Costantino sia riuscito a mettere d’accordo i 1800 vescovi dell’intera Cristianità più facilmente di quanto Conte non abbia fatto finora con i quattro partiti della sua maggioranza. Anche se è difficile sostenere che proroga dei contratti a termine, Autostrade, Ilva e Alitalia siano materie più complesse della identità del Signore.
Dopo Nicea, la Chiesa si mise in marcia e 1700 anni dopo i risultati sono ancora visibili. E’ auspicabile che – dopo il seminario teologico di Villa Pamphili – la maggioranza smetta di filosofare e vada subito al punto. Il punto è questo. Speriamo di sbagliarci, ma abbiamo la sensazione che si vogliano rinviare alla legge autunnale di bilancio e comunque a non prima di settembre le scelte fondamentali in grado di cambiare il Paese.
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